Il sentiero dedicato a Frassati, quando la montagna avvicina all’eterno

Domenica prossima, 7 settembre, saranno elevati agli onori degli altari da papa Leone XIV due giovani laici, Carlo Acutis (1991-2006) e Pier Giorgio Frassati (1901-1925).
Di queste due straordinarie figure, diventate punto di riferimento per fedeli di tutto il mondo, quella del torinese Frassati è conosciuta anche dagli appassionati di montagna. Nel corso della sua breve vita mostrò infatti un interesse particolare per la natura e anche per l’alpinismo. Giovanni Paolo II lo proclamò beato nel 1990, dopo averlo indicato nel 1984 come modello per tutti gli sportivi.
L’intensa vita e il fascino esercitato da Frassati hanno generato, tra il 1996 e il 2012, una serie di sentieri a lui dedicati in tutte le regioni d’Italia, realizzati su iniziativa di alcune associazioni delle quali fu socio attivo: CAI, Giovane Montagna, Azione Cattolica Italiana, FUCI e Agesci.
In Lombardia il Sentiero Frassati si sviluppa tra Corteno Golgi e Aprica e propone una piacevole escursione con elementi di interesse rurale e naturalistico.
Il sentiero tra Corteno e Aprica
Si parte da Sant’Antonio dove convergono le valli di Sant’Antonio e Brandet, e si seguono le indicazioni del sentiero numero 148 che portano ad attraversare il piccolo borgo lungo lo stesso tracciato del Sentiero 4 Luglio.
Il percorso in direzione nord conduce alla Busa dei Pagà, si porta dopo circa un’ora alla malga Savrù, e dopo altri venti minuti alla malga Premalt, e prosegue verso sud-ovest permettendo di lanciare lo sguardo verso la val Brandet.
Si cammina quindi sul crinale di Campovecchio che delimita la sottostante valle omonima fino a superare la quota di 2000 metri, con panorama che si apre dallo Zappello dell’Asino su numerose montagne della Valle Camonica (Adamello, Aviolo, Baitone) e della Valtellina (gruppi dell’Ortles-Cevedale, Disgrazia, Bernina, Badile e monti della Val Malenco).
La discesa nella Piana dei Galli verso Salina conduce verso la cappella dedicata a San Carlo e al limitrofo rifugio CAI Valtellina dove l’itinerario dedicato a Pier Giorgio Frassati si conclude. Il ritorno avviene sullo stesso percorso.
Scheda tecnica
Partenza: Sant’Antonio di Corteno Golgi, metri 1127
Arrivo: rifugio CAI Valtellina, metri 1918
Dislivello: circa 900 metri
Tempo di percorrenza: 3h 30’ (solo andata)
Difficoltà: E (Escursionistico)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.