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Bandiere verdi di Legambiente: premiata la Via Decia in Lombardia

Ruggero Bontempi
Un cammino di cinque tappe tra Valcamonica e Valle di Scalve, lungo l’antica Via del Ferro: premiato dal Cai con la bandiera verde per il modello di turismo rispettoso e sostenibile
Un tratto suggestivo della via Decia, al confine montuoso tra Bergamo e Brescia
Un tratto suggestivo della via Decia, al confine montuoso tra Bergamo e Brescia
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L’escursionismo è un’opportunità di fruizione rispettosa dell’ambiente naturale, un’occasione di conoscenza delle caratteristiche ambientali, storiche e culturali dei luoghi percorsi in cammino.

La veridicità di questa definizione è stata affermata nei giorni scorsi dall’assegnazione delle bandiere verdi di Legambiente, che ogni anno premiano sull’arco alpino le realtà che investono con successo sul turismo dolce, sull’agricoltura e sui progetti socioculturali, utilizzando come volano la sostenibilità ambientale.

La Via Decia

Delle tre bandiere verdi consegnate alla Lombardia una l’ha meritata, per il turismo sostenibile, la Sottosezione Valle di Scalve del Club Alpino Italiano, che ha realizzato il progetto «La Via Decia - Il cammino dei boschi di ferro».

Il progetto avviato nel 2022 persegue un modello di sviluppo in grado di coniugare le finalità economiche a quelle della tutela ambientale e della crescita sociale e culturale del territorio. La Via Decia si configura come un itinerario escursionistico da percorrere in cinque tappe, della lunghezza complessiva di 95 chilometri.

Il percorso

La partenza avviene in Valle Camonica dalla chiesetta del Sacro Cuore di Gesù a Corna di Darfo (detta «il Cappellino»), dove si ricordano le vittime della tragedia del Gleno.

Il percorso punta quindi verso il lago Moro e il paese di Angolo Terme, e prosegue nella Valle di Scalve seguendo l’antica Via del Ferro, raggiungendo poi i Comuni di Colere, Vilminore, Schilpario e Azzone. Per fare rientro al punto di partenza è previsto l’attraversamento della Riserva regionale Giovetto di Paline, il passaggio da Croce di Salven e Prave, affacciandosi nuovamente sulla Valle di Scalve. La discesa supera gli abitati di Mazzunno, Terzano e Gorzone, scavalca la forra del Dezzo e ripercorre un tratto affrontato all’inizio del cammino per rientrare a Corna di Darfo.

La prima tappa è quella la più impegnativa, con circa 8 ore di cammino e il superamento di 1500 metri di dislivello positivo, mentre le successive richiedono meno impegno. Buona parte del percorso attraversa ambiti compresi nel Parco delle Orobie Bergamasche, quasi esclusivamente lungo sentieri e strade bianche.

Per realizzare l’itinerario non sono stati aperti nuovi tratti di sentiero, ma semplicemente uniti e riqualificati sentieri già esistenti. La creazione di una rete di strutture per l’ospitalità contribuisce in modo determinante a favorire la conoscenza dei contesti attraversati dalla Via Decia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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