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Alla ricerca dello zero termico (purtroppo sopra i 5.000 metri)

L’isoterma rappresenta una superficie virtuale che ha ripercussioni sulla vita dell’uomo, influenzando ciclo dell’acqua, sviluppo della vegetazione e habitat alpini
Lo zero termico si trova sempre più ad alta quota
Lo zero termico si trova sempre più ad alta quota
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Sabato 28 giugno 2025, mentre a Brescia le temperature non sono scese neanche di notte sotto i 20 gradi centigradi, anche le persone che hanno raggiunto qualche zona di montagna per cercare refrigerio non hanno ottenuto risultati auspicati, dato che pure nelle aree alpine i valori sono stati elevati fino alla metà del pomeriggio.

Alle ore 16 sono stati misurati oltre 28 gradi centigradi a Ponte di Legno (quota 1258 metri sul livello del mare), quasi 24 al Passo del Tonale (1880 metri) e oltre 18 al rifugio Prudenzini nella Valle di Salarno (2235 metri). La giornata di domenica non si è discostata di molto, con valori alla stessa ora nelle tre località rispettivamente pari a quasi 28 gradi, quasi 23 e circa 18.

Zone prealpine

La stessa situazione si è verificata nelle zone prealpine. La stazione della Valle Sabbia del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico è stata chiamata ad intervenire sabato 28 giugno per soccorrere un escursionista che ha manifestato un colpo di calore sul Monte Pizzocolo, alla quota di 1450 metri.  L’insieme delle stazioni meteo citate, divulgate in rete dell’Associazione Meteopassione, comprende anche quella della Punta del Venerocolo nel gruppo dell’Adamello.

Qui, nella giornata di domenica 29 giugno, è stato registrato poco dopo le ore 13 il valore massimo di 17,8 gradi centigradi, con una minima che non si è mai portata sotto il valore zero, ad una quota di 3220 metri.

Temperature preoccupanti

Il riscontro di queste temperature insolite e decisamente preoccupanti alle quote più elevate, all’inizio della stagione estiva, ha rimesso in questi ultimi giorni al centro dell’attenzione e del dibattito mediatico su tutto l’arco alpino il concetto dello «zero termico».

Questo parametro indica la quota alla quale l’atmosfera registra una temperatura pari a zero gradi centigradi. L’isoterma rappresenta una sorta di superficie virtuale che ha molte ripercussioni sulla vita dell’uomo, influenzando direttamente il ciclo dell’acqua, lo sviluppo della vegetazione e degli habitat alpini.

Il livello altimetrico dello zero termico in estate si attesta di solito attorno a quote comprese tra 3200 e 3500 metri, mentre nei giorni scorsi ha superato i 5000 metri. La formazione di laghetti effimeri in alcune porzioni delle Alpi, l’instabilità delle masse glaciali, e la necessità di pianificare con cura alla luce di questa situazione le escursioni e le ascensioni in quota, sono soltanto alcuni degli effetti immediati che si stanno riscontrando in questi giorni in alta montagna.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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