Opinioni

Quando le convinzioni sono sbagliate

Insomma, una coincidenza male interpretata diventava una causa. Questo comportamento venne chiamato proprio «superstizione del piccione» ed è alla base di alcuni atteggiamenti scaramantici
Un gatto nero attraversa la strada
Un gatto nero attraversa la strada
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Achille è un giovane uomo che si guarda due volte. È molto alto, ha una struttura fisica robusta e fa molta palestra. Più che camminare, incede e lo fa proprio come ve lo state immaginando: con il passo cadenzato e le braccia un po’ distanti dal corpo. L’impressione che fa a prima vista è ingannevole. Ha il fisico del buttafuori e la postura da «duro», ma poi lo tradiscono lo sguardo, la maniera in cui saluta e il modo con cui lavora i bambini con i bambini.

Sull’interno del polso ha un tatuaggio così curioso che me lo sono fatto spiegare. È un piccione che afferra al volo un chicco di mais. E, come dovrebbe sempre essere per un tatuaggio, dietro ha una storia che parte da lontano. Achille era un bambino un po’ ansioso e, per aiutarlo, i genitori lo avevano avviato a uno sport di squadra. Era bravo e venne presto portato in campo per il torneo di categoria. Si divertiva e pareva che la situazione si stesse risolvendo, almeno fino a che la squadra non cominciò a vincere.

Achille sentiva il peso della responsabilità e l’ansia tornò a presentarsi scegliendo una via traversa: lo fece diventare superstizioso. Cominciò in maniera innocente, legando un ciondolo portafortuna a un manico del borsone. Poi aggiunse una canottiera colorata da mettere sotto la divisa. Al ciondolo e alla canotta si sommarono i calzini, che dovevano sempre essere quelli e via di questo passo fino a includere delle frasi di saluto che era necessario ripetere identiche. Una spirale sempre più soffocante.

Achille venne affiancato da una specialista e tra le varie cose che lo aiutarono ci fu un racconto che gli riferì la terapeuta. Si trattava dell’esperimento condotto, nel 1948, dallo psicologo statunitense Burrhus F. Skinner. Prese dei piccioni e fece cadere il cibo nelle loro mangiatoie intervalli regolari di tempo. Tra le osservazioni, rilevò che i piccioni affamati ripetevano gesti che stavano compiendo nel momento in cui il cibo era arrivato, persuasi che fosse stato quello a generare l’arrivo del nutrimento.

Insomma, una coincidenza male interpretata diventava una causa. Questo comportamento venne chiamato proprio «superstizione del piccione» ed è alla base di alcuni atteggiamenti scaramantici. Una volta arrivato all’autocontrollo, Achille si ripromise di non essere mai più «un piccione» e, per ricordarselo ancora meglio, da adulto se lo è tatuato sul polso. Chissà quante coincidenze fraintendiamo come cause.

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