Il legame tra il pensiero di Leone XIV e quello di Agostino

Non è passato molto tempo da quando il cardinal Joseph Robert Francis Prevost si è affacciato su Piazza san Pietro dalla Loggia delle Benedizioni, presentandosi al mondo come Leone XIV. Nel suo primo saluto alla folla, fra i diversi ambiti di senso da lui evocati (la pace di Cristo risorto, l’accoglienza verso tutti, ecc.), ha tenuto anche a precisare di essere un agostiniano, figlio spirituale di sant’Agostino da Ippona. A molti sarà sembrato un particolare biografico di poco valore. In realtà, leggendo i primi discorsi e le prime omelie del pontefice, pare proprio che sant’Agostino sia un suo riferimento continuo e fondamentale. In che modo il papa ha cominciato ad impiegare la sapienza teologica e filosofica agostiniana, rendendola disponibile al Popolo di Dio?
La risposta non è difficile e la si può trovare nel suo discorso del 19 maggio ai rappresentanti di altre chiese e di altre religioni con queste parole: «In realtà, quella per l’unità è sempre stata una mia costante preoccupazione, come testimonia il motto che ho scelto per il ministero episcopale: In Illo uno unum, un’espressione di Sant’Agostino di Ippona che ricorda come anche noi, pur essendo molti, «in Quell’unico – cioè Cristo – siamo uno». Il richiamo all’unità della Chiesa fondata sulla fede in Cristo pare dunque il criterio ermeneutico, cioè di interpretazione, che il papa trae da Agostino come suo principio guida fondamentale nella predicazione. Un’applicazione di tale criterio la si può trovare in un altro suo recente discorso ai membri della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, del 17 maggio. In questo discorso, Leone XIV va in cerca di unità riflettendo sul significato della parola «dottrina» contrapposta a «dialogo».
Scrive: «Per la sensibilità di molti nostri contemporanei la parola «dialogo» e la parola “dottrina” suonano opposte, incompatibili. [...] Si fa urgente, allora, il compito di mostrare attraverso la Dottrina Sociale della Chiesa che esiste un significato altro, e promettente, dell’espressione "dottrina", senza il quale anche il dialogo si svuota. I suoi sinonimi possono essere "scienza", "disciplina", o "sapere". Così intesa, ogni dottrina si riconosce frutto di ricerca e quindi di ipotesi, di voci, di avanzamenti e insuccessi, attraverso i quali cerca di trasmettere una conoscenza affidabile, ordinata e sistematica su una determinata questione. In questo modo una dottrina non equivale a un’opinione, ma a un cammino comune, corale e persino multidisciplinare verso la verità».
Con queste parole, Papa Leone XIV, consapevole delle discordie di vedute che animano la vita della Chiesa, invita tutti i fedeli cattolici, sia quelli più propensi a dialogare a scapito della dottrina di fede sia quelli, al contrario, determinati a difendere la dottrina al punto da screditare il dialogo come modalità di comunicazione, a riflettere sulle loro due rispettive posizioni e a cercare unità. Lo fa, appunto, nello spirito di sant’Agostino, ovvero filosofando con accuratezza e aprendo la mente di tutti a pensare in che modo le parole possano assumere significati capaci di generar comunione nel pensiero. Speriamo che una simile ermeneutica filosofica, assai raffinata, trovi delle menti e dei cuori disponibili ad ascoltarla e a farla propria.
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