Senza l’Europa nessun accordo tra Ucraina e Russia è possibile

I limiti dell’America First nel conflitto ucraino, anche dopo l’incontro tra Trump e Putin ad Anchorage
Vladimir Putin e Donald Trump in Alaska - © www.giornaledibrescia.it
Vladimir Putin e Donald Trump in Alaska - © www.giornaledibrescia.it
AA

«L’Europa non mi dice cosa devo fare», parole di Trump in volo verso Anchorage. A parte non essere un tipo cui si possa dettare qualsivoglia linea, l’affermazione è suonata velleitaria, come mossa ad ascriversi, e non vi è da stupirsi, l’intero merito di una eventuale buona riuscita, come poi non è stato, del tanto atteso summit. In realtà i Ventisei – il Gianburrasca della situazione (Orban ndr) aveva montato il solito Quarantotto – una sorta, se non proprio di linee guida, ma di auspici negoziali, glieli avevano forniti. L’accogliere con favore i suoi sforzi per una pace duratura, la necessità di rispetto alla sovranità. Il tutto accompagnato da un netto «No» a modificare i confini con la forza.

Infine, l’aspetto più importante: l’invito a soluzioni diplomatiche a tutela degli interessi di sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa. Assente, ogni richiesta di un cessate il fuoco, sia pur parziale. Punto sul quale Trump era tornato a più riprese. Anzi, ne aveva fatto la cartina di tornasole del successo o no del vertice. A bordo dell’Air Force One aveva affermato con l’usuale decisione: «Voglio un cessate il fuoco rapidamente. Non so se sarà oggi, ma non sarò contento se non sarà oggi». Probabilmente si riferivano proprio a ciò le parole con le quali, a vertice concluso, ha fatto sapere come molti punti fossero stati concordati, come ne mancassero solo pochi, di questi uno «probabilmente il più significativo, non ci siamo arrivati, ma abbiamo ottime possibilità di arrivarci».

È ancora prematuro dire se la posizione europea, o lo spirito di cui è animata, abbia fatto capolino nelle quasi tre ore del confronto di Anchorage. Saranno, semmai, i prossimi vertici, nei quali Zelensky sarà presente, mentre non si parla di alcuna partecipazione di leader Ue, a fare eventualmente emergere l’approccio europeo alla soluzione del conflitto e a quanto alla pace dovrà seguire. Il problema per l’Ue, in questo avvio, seppur incerto quanto si vuole, di un processo di «pursuing peace», motto del vertice, è il trovarsi a parlare per interposta persona.

Trump ragiona in termini di America First. Tratta, pro domo sua, ma quale leader politico non lo farebbe? È questione di trovare un punto di convergenza con la domus europea. Ve ne sono, perché gli aspetti fondamentali della trattativa sono quelli territoriali e di sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa.

Dal vertice è emersa una realtà: Trump non può risolvere da solo questi due aspetti. Di ciò «the Donald» non può non essersene reso conto. Clades docet, la sconfitta insegna, declamavano i latini. L’insuccesso dovrebbe farlo meditare. Potrebbe divenire questo l’aspetto positivo del vertice. Mirava a strappare a Putin un accordo, per mettere l’Ucraina e l’Europa di fronte a un fatto compiuto. Ma si è trovato a negoziare con un Putin ancorato alla sua visione primordiale: «Una soluzione duratura richiede di affrontare le cause profonde del conflitto». Sappiamo quali sono: la scelta, nel 2014, dell’Ucraina per l’Europa, culminata nella manifestazione dell’Euromaidan.

A ciò ha aggiunto una frase un inquietante, un déjà vu: «Consideriamo il popolo ucraino come fratello». Sappiamo pure come l’Unione Sovietica trattava tali popoli. Quell’Unione Sovietica, il cui acronimo in caratteri cirillici, CCCP, è stato provocatoriamente mostrato dal suo ministro degli Esteri, Lavrov, al suo arrivo ad Anchorage. Un dettaglio sinistro. Questo il contesto in cui (non) sono maturati i risultati del vertice. Ma si trattava di impresa piuttosto difficile.

Anche se a capo della maggior potenza mondiale, vi è un’Europa dalla quale non ha la convenienza a prescindere. Faccia squadra col vecchio continente, Lo ascolti. Dopotutto l’Unione (europea) fa la forza.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.