Quante volte puoi ricordare?

Luca fa il fotografo, del tipo che si occupa di fototessere e cerimonie, quindi adopera la fotocamera, ma per scatti e riprese utilizza anche i droni e altra strumentazione sui dettagli della quale non mi dilungo perché certamente sbaglierei qualcosa. Intendo però dire che è uno che si aggiorna e uno che si guarda parecchio intorno. Per esempio, un giorno si è domandato in quante gallerie di smartphone potesse essere finita la propria immagine. Il fotografo ufficiale è la persona che occupa la posizione privilegiata per le migliori inquadrature dei momenti salienti.
Di conseguenza è spesso nel campo delle immagini scattate da pubblico o ospiti che, nella maggior parte dei casi, sono alle sue spalle. Può darsi che poi lo taglino. Ma quanti sono quelli che editano le foto che hanno nel cellulare? Per formulare meglio: quanti sono quelli che editano tutte le immagini che hanno creato con il telefonino? E, per andare oltre: quanti sono quelli che fanno pulizia tra le immagini? Luce stima di essere su migliaia di device, ma magari non è vero. Luca però si è posto anche un’altra domanda: quante foto ha lui in giacenza nella galleria del proprio smartphone e che non sono state né editate né censite? Un giorno le ha contate. Erano semplicemente troppe.
Da intenditore del ritratto, sa che quando sono troppe è (quasi) come se non ce ne fosse nessuna perché quella buona è persa nel mucchio e potrebbe non saltare mai fuori, perché se sono troppo vale a dire che sono state scattate senza pensarci. Tenete presente queste considerazioni e aggiungete che Luca sta frequentando un corso di acquerello. I risultati sono buoni, ma ha sempre saputo di avere la mano giusta, ma cominciare gli ha innestato un’idea. Come sarebbe il paragone tra il ricordo disegnato e la fotografia da cercare nei meandri del cellulare?
Luca sperimenta: disegna il panorama che vedeva dalla finestra della casa affittata per le vacanze in Svezia e che è sicuro di aver immortalato. Crea la tavola con l’acquerello e poi la confronta con la fotografia. Non si somigliano molto e le differenze non si possono ricondurre solo alle specificità del mezzo: sono proprio due situazioni diverse. Luca si chiede: quale preferisco? Quella che sta nel mio ricordo o quella che ho fermato in una fotografia? Il gioco gli piace. Da allora non lo ha smesso. Sta creando l’album dei momenti importanti: da una parte l’immagine reale, dall’altra il ricordo fatto a mano su carta ruvida. Ricordi stereo, più o meno dissonanti.
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