Quando nel partito-azienda è il leader a scegliere la base
Nel calcio vale una regola implacabile, ma sana: mister che sbaglia, si cambia. In politica questa regola vale sì e no. È valsa fino a quando il destino del segretario era nelle mani della base del partito

Giuseppe Conte - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Nel calcio vale una regola implacabile, ma sana: mister che sbaglia, si cambia. In politica questa regola vale sì e no. È valsa fino a quando il destino del segretario era nelle mani della base del partito. Tutto è cambiato da quando è diventato il comandante in capo dell’«azienda»: ne detiene leve di comando e risorse finanziarie. Diversamente dal mister del calcio, non ha nessuno cui debba rispondere della sua attività. O meglio, dovrebbe rispondere a dirigenti e iscritti – ma il partito ormai
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