La solitudine cresce: il 46% delle famiglie bresciane è monocomponente

La crisi demografica e il fenomeno della desertificazione sociale stanno facendo crescere in maniera esponenziale il numero delle persone che vivono sole. Anche a Brescia, i nuclei famigliari costituiti da una sola persona stanno per diventare la maggioranza assoluta. Nel 2024 essi sono arrivati a superare la soglia di 45mila, corrispondente a circa il 46 per cento delle famiglie residenti, seguite a lunga distanza dai nuclei famigliari composti da 2 persone (25 per cento) e da 3 persone (13 per cento).
I dati locali rispecchiano una tendenza nazionale che ha visto salire gli italiani che vivono in solitudine alla notevole quota di 9 milioni (circa il 15% della popolazione residente), con proiezioni di ulteriori incrementi nel prossimo futuro di quel tipo di «famiglia» che l’Istat ha classificato (in modo certamente discutibile, ma anche molto indicativo) come «unipersonale» o «monocomponente».
Per alcune persone la solitudine è l’esito di una scelta mentre per altre è una condizione intervenuta nel corso dell’esistenza. Inoltre, essa può essere temporanea, dovuta a circostanze contingenti oppure pianificata e permanente. In ogni caso il vivere soli espone a rischi e bisogni che non sempre (e per sempre) il singolo è in grado di affrontare e che presto o tardi si riversano sui servizi alla persona e sulle reti sociali e di assistenza.
Secondo lo studio «Sguardi famigliari» di Nomisma, in ogni fascia di età stanno peggiorando le condizioni e le prospettive future delle persone sole. La situazione dei giovani soli è emblematica in quanto essi, in un quadro nel quale l’uscita dalla famiglia d’origine avviene molto più tardi rispetto agli altri Paesi Ue, quando iniziano a vivere soli sono più esposti agli effetti dell’instabilità occupazionale.
Anche gli adulti soli stanno aumentando di numero, soprattutto aumentano i casi di vissuti difficoltosi (divorzi, separazioni) che spesso si traducono in forme di fragilità individuale. Sempre secondo Nomisma si sta estendendo la quota di adulti soli che percepiscono un reddito insufficiente.
Infine, vi sono i numerosi anziani soli che a volte possono contare su una stabilità economica (la quota di chi dichiara insufficiente il proprio reddito è inferiore del 50% alla media) ma sui quali pesa l’esposizione alla cronicizzazione delle patologie e la forte dipendenza dalla rete familiare.
Questo intreccio di nuovi modi di vivere e di stati di necessità sta generando una società nella quale, come mai in precedenza, la solitudine (scelta o subita) è una condizione diffusa. Lasciando da parte sia la visione romantica che esalta la solitudine, sia la visione superficiale che la considera sempre e solo come patologica, va detto che già oggi la società delle solitudini ha un impatto non indifferente sul welfare. Pur riconoscendo come una persona che vive sola possa comunque avere un’intensa vita sociale, molti studi mostrano che nei periodi di difficoltà, l’essere soli amplifica i problemi, ad esempio nell’incapacità di far fronte a spese o a eventi imprevisti. Altre analisi mostrano che una solitudine prolungata e mal sopportata aumenta i rischi per la salute fisica e mentale (ad esempio favorendo lo sviluppo di obesità, depressione). Senza dimenticare che l’assistenza alle persone sole conta (e conterà) sempre meno sull’aiuto prestato dalle reti di parenti e di conoscenti che si stanno sempre più assottigliando a causa del decremento demografico.
Il welfare deve quindi prepararsi a rispondere ai bisogni delle persone sole, agendo soprattutto sul versante preventivo e della promozione di spazi di socialità. A dispetto di coloro che vedono nella società degli individui un punto d’arrivo, nell’epoca delle solitudini stiamo constatando che la dipendenza della singola persona dalla collettività e dal welfare non diminuisce bensì aumenta, ed è quindi fondamentale promuovere spazi e progetti capaci di mobilitare e di integrare risorse e azioni diverse per un benessere condiviso.
Valerio Corradi, docente di Sociologia, Università Cattolica di Brescia
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
