Opinioni

La boccata d’aria che sistema tutti

Il bello di fuggire è sapere con certezza che si tornerà. Per questo Martina approfitta di ogni weekend per scappare di casa: per ricaricarsi e «fare il pieno»
Una persona che che sta correndo
Una persona che che sta correndo
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Martina ha più di 40 anni, due figli adolescenti e un marito con cui va d’accordo. Ogni tanto, però, la loro relazione è come la sintonia dei canali: va aggiornata. Settimane fa, Martina approfitta del weekend per «scappare di casa». Il venerdì sera rientra dal lavoro, si coordina col coniuge per i figli, prepara la valigia mentre prenota un albergo al mare e, in un’ora, è già in auto. Tornerà la domenica, prima di notte.

Il bello di fuggire così è sapere con certezza che si tornerà – verità difficile da ammettere finché si è sulla tratta di andata. Non ha voglia di riposarsi. Ha voglia di ricaricarsi. Quindi punta a fare il pieno di paesaggi, arte, incontri. In un museo arriva a ridosso della chiusura e ne è rammaricata. Un ragazzo che sta svolgendo il servizio civile si offre di farle una visita guidata lampo. Martina accetta: l’alternativa sarebbe rinunciare al museo o tornarci, sacrificando altro. La guida è sicura, sintetica, efficace. Martina ne è colpita.

Gli chiede il nome, lo ringrazia e, appena ha una tastiera a disposizione, scrive una calorosa lettera di apprezzamento all’ente per cui il ragazzo lavora. Due mesi dopo arriva l’estate e Martina porta la famiglia a visitare alcuni dei luoghi che le erano piaciuti di più. Vale la pena sottolineare che ci sia tornata con tutti: non era scontato. Ma lei sostiene di non poter godere delle cose belle senza condividerle: rivissute insieme, sono ancora più intense (opinione che non aveva quel famoso venerdì sera).

Fatto sta che il caso la riporta proprio in quel museo, proprio nell’ultimo giorno di servizio civile del giovane cicerone. Impossibile rinunciare alla sua guida, stavolta con tutta calma. Vuoi perché Martina ne aveva già parlato in casa, vuoi perché il ragazzo è davvero in gamba, vuoi perché il giorno dopo sarà il primo di una lunga serie di giorni liberi, pare naturale invitarlo a pranzo per l’indomani.

Lui si chiama Lorenzo e ora è fidanzato con la figlia di Martina. Complice anche la lusinghiera lettera di Martina, ha ottenuto un contratto a termine. Martina continua ogni tanto a fuggire di casa, ma non rinuncia a riportare la famiglia nei luoghi della fuga, tanto che le sue risultano incursioni di ricognizione.

Cosa si può dedurre da ciò? Scappate, ogni tanto. Fate fagotto e improvvisatevi per almeno 48 ore. Con la massima intensità, specie se avete la fortuna di un posto in cui tornare. È osando che accadono cose, anche a chi vi sta intorno. E se aggiungete un tocco di attenzione per i giovani lavoratori, tanto meglio. Sono troppo preziosi per essere ignorati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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