La vecchia Fiat 127 color mocha mousse

Ero irrequieto senza saperne il motivo, nell’attesa di qualcosa che neppure io sapevo ben identificare. Poi finalmente tutto si è chiarito, quel senso di angoscia che sottotraccia era presente da giorni è stato spazzato via. Il colore moda per il prossimo anno sarà mocha-mousse, un cambio significativo, spiegano gli esperti, rispetto al peach fuzz che ha invece dominato questo 2024 che volge al termine.
Quella, spiegano i predetti esperti, era una nuance calda e avvolgente che evocava il desiderio di stare insieme. Quella nuova è invece, cito testualmente i guru estetici del VP Pantone Color Institute che ci dettano le regole del vivere nel giusto colore coniugato con i tempi, è una tonalità marrone morbido, la cui ricchezza intrinseca e calore sensoriale (che straordinaria proprietà di linguaggio, financo emozionante) riflettono il nostro desiderio di comfort e l’indulgenza nel concedersi piaceri semplici.
Che meraviglia, un po’ come quando sei in un negozio e di fronte ad un acquisto troppo caro e troppo inutile ti viene in soccorso il commesso dicendoti che quel maglioncino in cashmere è una coccola che compensa le fatiche della giornata. Il prossimo anno dovrò farmi una coccola color mocha-mousse ovviamente. Qualcosina, peraltro, di quel banalissimo e anonimo marroncino (pardon) dovrei già averlo.
L’annuncio ha riportato la mia mente alla vecchia Fiat 127 che mio papà guidava sul finire degli anni Settanta. Quando arrivò a casa venne accolto in malo modo da mia madre, che contestava quel colorino dai rimandi troppo scatologici. A distanza di decenni possiamo dire che mio padre era solo troppo avanti.
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