La promessa di primavera

I primi freddi mi infastidiscono ogni anno con maggiore intensità. Non sono mai pronto all’abbassamento delle temperature, non si fa a tempo a godere del clima mite che ecco si inizia a tremare.

I miei capispalla mezzopeso (va beh, i giubbini) diventano subito inutili non offrendo nessun appagante riparo dalle folate financo gelide. Con l’aggravante che quando i raggi del sole si fanno spazio fra le nuvole ecco che si inizia a sudare. Anche con il capospalla mezzopeso (sempre il giubbino di prima).

Questa settimana ho iniziato le potature al mattino con un felpone (ovviamente verde) per concludere con una elegante (e leggerissima) camicia a quadrettoni. Poi uno si ammala. Incurante dei rischi, ho svolto vari lavori di giardinaggio; il manto erboso è stato rasato al livello più basso, pronto per accogliere al meglio eventuali nevicate; le siepi di photinia sono state sistemate senza eccessi, arriverà un secondo taglio in primavera, stesso trattamento per le nandine, sempre molto generose nel germogliare ai primi caldi.

Prima però di riporre gli attrezzi (anche mentali) nel capanno per la pausa invernale, con uno sforzo di fantasia si deve pensare però alle fioriture primaverili: è infatti il tempo di mettere a dimora le bulbose. Personalmente preferisco sistemare tulipani, narcisi e anemoni in ampi vasi, potranno così percorrere il loro cammino vitale senza intralciare i ritmi del giardino. Qua e là nel prato ho posizionato soltanto qualche crocus, quando spunteranno sapremo che il freddo è alle spalle. Adoro le bulbose, devi credere in loro andando oltre l’emozione del momento. Sono una promessa di felicità sempre mantenuta.