Il marchese in frac che raccoglie le uova delle galline

È un sogno che coltivo da tempo, un progetto che come un fiume carsico riaffiora ciclicamente nella mia mente. Spesso durante il sonno notturno prende forma nella mia mente, nel mio mondo ideale lui c’è. Loro ci sono. Prima o poi sicuramente il mio giardino ospiterà un pollaio popolato da gioiose galline. A pensarlo realizzato mi si riempiono gli occhi di lacrime. Già mi vedo, alla buon’ora (svegliato dal canto del gallo), con il mio cestino di vimini intrecciato alla ricerca di uova fresche. Del resto, come diceva quel saggio, la vita è come la scala di un pollaio: ripida, scivolosa e piena di quello che tutti sappiamo. Inutile fuggire dal nostro destino.
Questo mio desiderio ha ripreso vigore dopo aver visto una fotografia in bianco e nero; l’immagine è del 1995, è scattata da Bruce Weber e ritrae Deborah Cavendish, duchessa del Devonshire, mentre distribuisce il becchime alle sue galline, in una mano un secchio di latta, nell’altra un grosso mestolo da cucina. Ma la meraviglia è che fa tutto questo in abito da ballo di Dior con al collo una sontuosa collana di perle.
Già mi vedo, marchese del Roncadelleshire, in frac, mentre distribuisco il pastone alle mie adorate galline. In questo tempo di immagini generate a ripetizione dall’intelligenza artificiale, le emozioni vere ce le regala (come sempre) la realtà. In questo tempo fintamente serioso, dominato dal moralismo da social, dall’ipocrisia perbenista dell’uno vale uno, in questo tempo nel quale l’ironia è soffocata per paura degli indignati per professione, ecco: in questo infausto tempo lo snobismo della duchessa è un’oasi di felicità.
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