Motori ad acqua e motori a idrogeno, facciamo il punto

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Scrivo in merito alla lettera sullo sviluppo dei motori ad acqua per le automobili. È un argomento su cui volevo fare un attimo di chiarezza in quanto alcuni aspetti di questa tecnologia non sono ben chiari. Un motore non può sfruttare il processo di elettrolisi per poter generare idrogeno partendo dall’acqua per poi riutilizzarlo come combustibile in quanto l’elettrolisi stessa è un processo che richiede energia. In parole povere il processo di elettrolisi può generare una quantità di idrogeno il cui valore energetico sarà sicuramente inferiore all’energia utilizzata per generarlo tramite il processo di elettrolisi. La necessità, quindi, di una corrente elettrica e quindi di un generatore elettrico o di una batteria per sostenere il processo, ci riconduce al veicolo elettrico e fa quindi perdere significato alla generazione dell’idrogeno all’interno del motore. La domanda che ci si pone allora è la seguente: come mai esistono anche le auto ad idrogeno? Perché l’idrogeno può immagazzinare l’energia prodotta ad esempio da fonti rinnovabili di qualunque genere sotto forma di energia chimica in modo molto più semplice rispetto alle batterie. È un po’ come se potessimo produrre benzina utilizzando l’energia in eccesso dei nostri pannelli solari. Il concetto di questa tecnologia è stupendo in quanto sembra risolvere il problema delle batterie, ma le complicazioni sono molteplici in quanto il processo di elettrolisi consuma gli elettrodi (componenti necessari per il processo) ad una velocità esorbitante e rende quindi il processo al momento non fruibile per un utilizzo su larga scala.

// Ing. Alessandro Guzzeloni
Moniga del Garda

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