C’è un piccolo paese dove l’amore non si spiega, lo vivi

Esiste un angolo d’Italia dove si sfiora un’immensità che le parole non possono contenere
Sul lago
Sul lago
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Esiste un angolo d’Italia dove si sfiora un’immensità che le parole non possono contenere, un luogo, Monte Colombo, che agli inizi degli anni ’80 era solo una landa desolata in quel di Rimini e che oggi vede risplendere un lago a forma di cuore con ristorante e veliero, un teatro, una cappella, una casa di produzione musicale, un’accademia di danza convenzionata con la Royal Academy di Londra, un museo, un edificio per bambini in difficoltà e uno per anziani, un albergo, un agriturismo e alcuni residence dove, chi non può permettersi di pagare l’alloggio, può soggiornare a offerta libera. Tutto questo è arrivato con donazioni e volontariato al fondatore, Leo Amici, un uomo che aveva un sogno: costruire un piccolo paese dedicato all’arte e alla bellezza, un borgo intriso di pace, amore e fratellanza che aiutasse i giovani a realizzarsi e che devolvesse tutti gli utili in opere umanitarie in Italia e nel mondo.

«Era il 1988. Avevo 27 anni. Mi chiedevo che senso avesse la vita - ricorda Cinzia - Arrivo al chiosco vicino al lago e trovo tanti ragazzi gentili. Gli occhi. Sono stati i loro occhi luminosi a smuovermi dentro. Ero fra sconosciuti, ma non mi ero mai sentita così accettata, amata, rispettata, custodita. Quel giorno ho cominciato ad assorbire amore, amore che nel tempo ho sentito la necessità di restituire. Nel pomeriggio è arrivata una donna, Maria Di Gregorio. Non sapevo chi fosse. Lei si è avvicinata per darmi il benvenuto. Non dimenticherò mai quel momento. Mi ha fissata e poi abbracciata. È stato un tuffo nel cielo. Mi sono sentita avvolgere da una materia d’amore che era fisica e spirituale insieme. Di più. Era ovunque. Era il senso della vita stessa. Il cuore impazziva di gioia. Perché quel caos emozionale? Attrazione e sgomento mi danzavano attorno: avevo trovato la risposta ai miei quesiti esistenziali o un’altra delusione?»

Da quel giorno Cinzia ha voluto indagare su tutto e su tutti: chi erano Leo Amici, il fondatore, e Maria di Gregorio e Carlo Tedeschi, l’allora ragazzo che ha messo in piedi la compagnia teatrale RDL (Ragazzi del Lago) e il Teatro Leo Amici? Cinzia ha fatto le pulci a quella realtà che si è rivelata autentica e, soprattutto, benedetta da un amore sconfinato che si percepisce nel passare sotto l’arco di Monte Colombo (lagodimontecolombo.it) sul quale troneggia la scritta «Piccolo paese fuori dal mondo»; «qui, e non solo qui – dice Carlo Tedeschi l’unico dei tre fondatori oggi vivente – l’importante è sorridere quando si incontra qualcuno perché il sorriso esprime tenerezza, la tenerezza attira la calma e la calma permette al cielo di intervenire».

Negli anni Carlo ha aiutato molti ragazzi, oltre che a ritrovare la strada perduta, a fare del proprio esistere un capolavoro. «Abbiamo tutti bisogno di essere salvati – dice – e l’amore annulla ogni inferno personale».

Nel film «XX secoli di secondi» Tedeschi parla di Monte Colombo come di un abbraccio dell’Amore di Dio creato per raggiungere le anime in cerca di un briciolo di verità. «Qui sono tutti benvenuti. Non serve dire nulla a chi arriva – conclude – perché è una storia, questa, iniziata con amore che prosegue con amore. E l’amore non lo spieghi, qui lo vivi».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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