Italia e Estero

Terremoto in Turchia, si aggrava il bilancio

Sono oltre 1.500 i morti causati finora dal terremoto di magnitudo 7.8 della notte scorsa. Mobilitata la comunità internazionale
  • Soccorsi in atto nelle zone terremotate
    Soccorsi in atto nelle zone terremotate
  • Soccorsi in atto nelle zone terremotate
    Soccorsi in atto nelle zone terremotate
  • Soccorsi in atto nelle zone terremotate
    Soccorsi in atto nelle zone terremotate
  • Soccorsi in atto nelle zone terremotate
    Soccorsi in atto nelle zone terremotate
AA

Sono oltre 1.500 i morti causati finora dal terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e la Siria, mentre i feriti sono diverse migliaia:. A questo sisma ne è seguito un altro in mattinata - alle 11.24 ora italiana, di magnitudo 7.5 - mentre secondo l'Istituto geofisico statunitense USGS le scosse di assestamento sono almeno 31 finora. In Turchia si contano almeno 1.014 morti e circa 5.385 feriti.

Il terremoto, definito dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan «il più grande disastro nel Paese dal 1939», ha visto la mobilitazione della comunità internazionale. «L'Italia è vicina ed è pronta a mettere a disposizione la Protezione Civile», annuncia il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani che assicura che «nella zona dove c'è stato il sisma più forte 21 italiani stanno tutti bene» così come i 168 connazionali che vivono in una zona più ampia. Un primo team Usar (urban search and rescue) dei Vigili del Fuoco, fa sapere il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, è pronto a partire dall'aeroporto di Pisa.

«L'Ue è pronta ad aiutare», ha annunciato in un tweet l'Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell. Sostegno è stato annunciato anche dal premier britannico Rishi Sunak, dal presidente francese Emmanuel Macron e dal cancelliere tedesco Olaf Scholz mentre Madrid ha attivato l'unità militare di emergenza e il trasporto aereo urgente per dare sostegno alle ricerche. La Casa Bianca, intanto, ha reso noto che gli Usa sono «pronti a fornire tutta l'assistenza necessaria».

E anche il presidente russo Vladimir Putin promette assistenza ai due paesi colpiti. Secondo Erdogan, 2.818 edifici sono crollati nel Paese. Il precedente grande disastro in Turchia risale a 84 anni fa, quando un terremoto colpì Erzincan, provocando la morte di circa 33.000 persone.

Nel 1999 il Paese fu colpito da un altro violento sisma - di magnitudo 7.6 - che uccise più di 17.000 persone. Secondo la Cnn, il bilancio odierno è finora di almeno 1.504 vittime nei due Paesi, incluse le zone controllate dai ribelli in Siria. Ma le vittime sono destinate ad aumentare: l'USGS, che assegna al sisma di questa notte il rischio rosso, attribuisce infatti un 47% di probabilità a un numero di morti compreso tra 1.000 e 10.000. Il presidente siriano Bashar al Assad ha convocato stamani a Damasco una riunione d'emergenza del governo e dei capi delle agenzie della protezione civile e della sicurezza per coordinare gli interventi, mentre in entrambi i Paesi proseguono senza sosta le ricerche dei dispersi. Nelle ultime ore, la protezione civile della regione nord-occidentale siriana di Idlib, fortemente colpita dal terremoto di questa notte, ha dichiarato tutto il nord-ovest della Siria una «zona disastrata». Interi villaggi delle zone fuori dal controllo del governo centrale di Damasco, sono stati rasi al suolo, in particolare nelle zone più vicine al confine turco, si legge nel comunicato della Protezione civile siriana. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia