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Siria, sospetto attacco chimico contro i ribelli: 100 morti

I miliziani, asserragliati a est di Damasco, chiedono al governo siriano di riprendere i negoziati per la loro resa
  • L'attacco a Duma
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Sale a circa cento morti tra cui bambini e donne, il bilancio di un sospetto attacco chimico attribuito al governo siriano a est di Damasco, nella cittadina di Duma, ultima roccaforte di miliziani anti-regime. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), i primi bilanci di decine di uccisi si sono aggravati a causa della gravità delle condizioni di salute di numerose persone che hanno mostrato segni di soffocamento e difficoltà respiratorie.

I miliziani siriani anti-regime asserragliati a est di Damasco accusano il governo siriano e la Russia sua alleata di essere responsabili del presunto attacco chimico.

I miliziani, asserragliati a est di Damasco, chiedono al governo siriano di riprendere i negoziati per la loro resa: lo riferisce l'agenzia governativa siriana Sana, affermando che «i terroristi denominati Jaysh al Islam hanno chiesto di negoziare con lo Stato siriano», ma che le autorità di Damasco hanno posto come condizione la fine dei lanci di mortai contro la capitale da parte dei miliziani stessi. I negoziati si erano interrotti nelle ultime ore dopo gli intensi bombardamenti aerei attribuiti al governo siriano contro Duma. 

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