Italia e Estero

Se la chiavetta si blocca la vecchia carta salva lo scrutinio

Alle 16 risultano non scrutinate 32 voting machine: il problema sembra legato alle chiavette, il risultato è stato certificato dagli «scontrini»
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Dove la tecnologia non riesce ad arrivare, ci pensa la cara vecchia carta a risolvere il problema.

Il voto elettronico, al netto dei mal di pancia della vigilia, non è andato male nelle urne, ma a seggi chiusi ha svelato tutte le falle su cui bisognerà lavorare se e quando si deciderà di puntare ancora sulle elezioni digitali.

Alle 16, cioè a 17 ore dalla chiusura dei seggi, il sito di Regione Lombardia dice che nella nostra provincia le voting machine scrutinate sono 2.974 su 3.006. Ne mancano insomma 32 ed è difficile pensare che a così tante ore dalla fine del voto la chiavetta usb utilizzata per il trasferimento dei dati possa aver risolto i problemi che hanno causato questi ritardi.

Quel che invece sembra essere successo, è che le 30 e passa usb si siano per qualche ragione «inceppate», che non sia stato quindi possibile scaricati i dati in maniera digitale per trasferirli poi in Regione e si sia dunque reso necessario il ricorso alla cara vecchia carta.

Ogni voting machine, infatti, alla fine del suo touch-lavoro ha prodotto una sorta di scontrino con il riassunto dei sì, dei no e delle schede bianche. E proprio lo scontrino deve essere inviato in Regione per il conteggio definitivo dei voti.

Probabile che sia questa la causa dei ritardi accumulati dopo la chiusura dei seggi, che ancora adesso impediscono di avere il quadro definitivo del voto.

Al netto degli ultimissimi risultati, il dato bresciano sull'affluenza è decisamente superiore alla media regionale: se infatti a livello lombardo l'ultima percentuale è del 38,25, in provincia siamo al 44,14%.

 

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