Italia e Estero

Primo giorno di consultazioni: il giudizio dei bresciani su Conte

Da Forza Italia al Partito Democratico: le reazioni dei politici bresciani a Roma nel primo giorno di consultazioni
GOVERNO: CONTE AL LAVORO
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Bisognerà aspettare almeno la fine delle consultazioni e il ritorno di Giuseppe Conte al Quirinale, forse già domani sera, per capire come si scioglierà la tensione tra il Colle e i partiti di maggioranza sul rebus della composizione del governo

Al momento sulla figura di Paolo Savona, indicato al Mef, restano le distanze mentre sul fronte parlamentare Conte è entrato nel vivo degli incontri con i partiti, ricevendo un «no, grazie» da LeU, FdI, Pd e FI ma mostrando un atteggiamento rassicurante.

Secondo Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, «sta per nascere un esecutivo a trazione grillina, con un presidente del consiglio tecnico che non è stato scelto dagli italiani. Forza Italia non voterà la fiducia al nuovo esecutivo».
Molto preoccupato per il governo che sta per nascere il Partito Democratico: «Rischia di scardianre la tenuta dei conti pubblici» dice il deputato bresciano Alfredo Bazoli.

«Siamo soddisfatti che il Mattarella abbia finalmente dato  l’incarico a Conte di formare un nuovo governo - dice invece Paolo Formentini, anche lui deputato bresciano, ma in quota Lega - che siamo sicuri sarà molto apprezzato».

Conte si è scontrato con l'opposizione più o meno garbata. «Non conoscevo Conte e ho trovato in lui un modo di trattare i temi in sintonia con il mio, da giurista», apprezza l'ex presidente del Senato Pietro Grasso che, pur ribadendo la collocazione all'opposizione, ha riconosciuto a Conte di «tener conto dei trattati internazionali». 

No anche da Giorgia Meloni che però precisa che su temi come il controllo dell'immigrazione, l'aiuto per la natalità, la flat tax «ci saremo». 

Non lascia margini invece il reggente del Pd Maurizio Martina, schierato «sul fronte alternativo» per un'opposizione «determinata, seria e responsabile». 

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