IL PUNTO
Omicron in breve dominante: «5 volte più contagiosa della Delta»

Dosi di vaccino Pfizer-Biontech pronte per la somministrazione - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
I primi studi relativi alla pericolosità della variante Omicron e al rischio di ospedalizzazione, a partire da quello dell'Imperial College di Londra pubblicato solo un paio di giorni fa, fanno propendere per un cauto ottimismo dopo l'apprensione suscitata dalla rapidità di contagio attestata della nuova variante e dalle scarse conoscenze cliniche (per forza di cose) del suo impatto che ha suscitato inizialmente.
Per gli esperti inglesi, infatti, sulla base della ricerca condotta su un campione di contagiati si evidenzia che il rischio di ospedalizzazione è inferiore di circa il 40-45% rispetto a chi è stato interessato dalla variante Delta. E anche quando il ricovero appare inevitabile, la permanenza di un sol giorno riguarderebbe (almeno secondo i parametri adottati nel Regno Unito) il 61% dei casi.
Tuttavia, come ormai abbiamo imparato, occorre mantenere la massima prudenza. Perché la velocità con cui Omicron si diffonde è comunque superiore a quella delle precedenti varianti a quanto rivelano gli esperti, compresa la famigerata Delta che solo qualche settimana fa era la fonte dei nostri principali timori.
Per il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, poi la variante Omicron «ha dei tempi di incubazione e raddoppio del numero dei soggetti infettati molto superiore a quelle precedenti. Secondo alcuni studi avrebbe una contagiosità di 5 volte superiore alla Delta».
«Abbiamo gli strumenti, i vaccini, sia le evidenze che ci indicano in maniera molto chiara che i vaccini ci proteggono dalla possibilità di sviluppare la malattia in maniera grave - ha sottolineato -. La dose booster incrementa l'efficacia vaccinale al 93% per la malattia grave e al 75% dal rischio di contagiarsi».
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