«Nel 2026 Brescia capitale degli Alpini»

E se l’Adunata del 2023 è cominciata solo ieri, c’è già chi pensa al futuro. Non all’anno prossimo e neanche a quello dopo: gli occhi dei presidenti delle tre sezioni bresciane sono tutti puntati sul 2026. Dire che sono determinati a centrare il risultato è poco. Sono agguerriti.
A sostegno della candidatura nostrana ci sono tutte le penne nere del raggruppamento, che comprende Lombardia e Emilia Romagna. «Vogliamo fortemente che la nostra città torni ad ospitare il raduno annuale delle penne nere, che manca da troppo tempo» ci dicono quasi in coro, finendo uno le parole dell’altro: un discorso che è stato condiviso più volte.
Correva l’anno 2000, infatti, quando un fiume di cappelli con la penna invase pacificamente la Leonessa. Sono passati più di due decenni e l’attesa dell’elezione di Brescia a capitale degli alpini ha iniziato a farsi febbrile, anche se potrebbe finire presto. Ad andare dritto al punto è Sergio Poinelli, presidente dei gardesani: «Abbiamo rinunciato all’idea del 2025 perché vogliamo avere la certezza che il Comune di Brescia sia pronto ad ospitare l’Adunata, sia a livello organizzativo sia logistico - sottolinea -. Per questo, preferiamo aspettare che il nuovo sindaco si ambienti in Loggia e poi scelga di sostenerci». E le trattative fatte finora? «Non sono cadute nel vuoto. Emilio Del Bono, da sempre grande amico degli alpini, avrebbe volentieri accolto la nostra richiesta, ma ora che il suo mandato si pensa al prossimo interlocutore. Chiunque sia il prossimo eletto, spero si ricordi e sostenga questo obiettivo».«Brescia è perfetta per l’Adunata - afferma Ballardini, alla guida della sezione camuna -, non solo perché possiamo contare sulla forza di 22mila iscritti e siamo abituati ad organizzarci, ma perché è proprio la città in sé che si presta. L’attaccamento e l’affetto dei bresciani, certo, ma anche i servizi, le infrastrutture, i trasporti. Dopo i disastri logistici visti a Rimini l’anno scorso, dove gli autobus non reggevano le esigenze delle migliaia di persone presenti, sono certo che Brescia saprebbe mettere in campo la sua efficienza. Siamo nel pieno di un test, Capitale della Cultura, che sta perfezionando anche la nostra rete di accoglienza e ospitalità. E che sta andando decisamente bene».
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