Italia e Estero

Moratti: «In Lombardia bisogna accelerare le vaccinazioni»

Dopo l'ingresso nella Giunta lombarda con la delega al Welfare, Letizia Moratti punta a rivedere l'organizzazione della sanità in regione
Un operatore sanitario con un vaccino anti-Covid - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Un operatore sanitario con un vaccino anti-Covid - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Uno dei miei primissimi obiettivi sarà quello di incontrarmi con tutti i direttori generali delle Ats e delle Asst per fare in modo che la vaccinazione in Lombardia sia una vaccinazione molto più accelerata e più ampia di quella che è prevista sulla base delle dosi che ci vengono date dal ministero». Lo ha detto l'assessora alla Sanità di Regione Lombardia, Letizia Moratti, intervenuta ieri sera a «Che tempo che fa» su Rai3. Moratti ha annunciato che incontrerà nei prossimi giorni il commissario Arcuri per approfondire il tema dell'approvvigionamento dei vaccini e della disponibilità delle dosi. 

«Quanto al problema della distribuzione del vaccino - ha spiegato - mi permetto di non essere così ottimista come il ministro Speranza. Ho sentito che ha una grande fiducia in tutto il personale medico. Anch'io ho una grandissima fiducia nel personale medico, ma credo che vada veramente incoraggiato a somministrare i vaccini e vadano incoraggiati, anche se sono minoritari, quelli che non lo fanno». 

Per l’ex sindaca di Milano, inoltre, in Lombardia va rivista l’organizzazione della sanità, con un maggiore equilibrio tra i servizi ospedalieri e la medicina territoriale. «Il modello della sanità lombarda - ha detto Moratti - è stato rivisto con la legge Maroni, la legge 23. Adesso va fatta una revisione perché sono scaduti i 5 anni rispetto ai quali era prevista appunto una revisione. La Lombardia ha puntato in maniera significativa sulla parte ospedaliera. Quello che nell'ambito della riforma della legge Maroni va fatto è un riequilibrio, in modo tale che ci sia una maggiore territorialità, maggiore vicinanza ai cittadini nei presidi e nei posti dove poi vengono erogati i servizi, in maniera particolare quei servizi che non richiedono gli ospedali ma che richiedono comunque una cura alla persona». «Sarà una delle mie priorità - ha aggiunto Moratti - insieme alla Giunta e in un leale confronto tra maggioranza e opposizione».  

 

 

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