Italia Viva-Azione: al Senato ci sono Renzi e Gelmini, Benzoni alla Camera

Il telefono ha squillato nervosamente alle 18.37 in punto: «Ci siamo, corri a Milano a firmare entro un’ora». Da un capo della cornetta i dirigenti di partito, dall’altro i candidati ormai ridotti a uno straccio, consumati da un’attesa sfiancante anche per i «moderati» per definizione.
Accordo di massima chiuso: Italia Viva e Azione hanno preparato moduli e documenti in fretta e furia e buona parte della platea che era in ballo ormai da una decina di giorni ha potuto farsene una ragione: dentro o fuori, entusiasmo o delusione, ma «almeno si va avanti e si lavora per la campagna elettorale».
No, non sono sistemate proprio tutte le caselle, alcune hanno bisogno di un ritocco ma si tratta di spostamenti tra nomi certi di correre e di correre in posizioni eccellenti. I faccia a faccia. Il primo puzzle a itrarsi interamente è quello relativo ai collegi uninominali della Camera. In città è confermata la corsa del vicepresidente della Provincia Guido Galperti (Iv) che se la dovrà vedere sicuramente con l’ex numero uno delle Acli Roberto Rossini (Pd) e probabilmente con l’ex sindaco della città, il senatore Adriano Paroli (Fi).
Nelle Valli la sfida toccherà a Massimo Ottelli (Iv), alla guida della Comunità montana di Valle Trompia, che si troverà a tu per tu con l’ex presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli (Pd) e con la parlamentare uscente Simona Bordonali (Lega). Sul Garda Azione punta su Monica Lippa che si troverà faccia a faccia con Donatella Albini (Sinistra), mentre per il centrodestra ci sarà un candidato di Fratelli d’Italia, inizialmente ipotizzato nell’ex ministro Giulio Tremonti.
Alla Camera il segretario provinciale di Azione Fabrizio Benzoni è confermato capolista, seguito da Annalisa Baroni (deputata uscente, ex forzista), Giorgio Ferrari e la coordinatrice provinciale di Italia Viva Maria Emma Sala
Sfumature
La panoramica sul Senato è quella che, fino alla mezzanotte di ieri, è rimasta più incerta. Così come per la Camera, anche per il proporzionale del Senato c’è una conferma: a giocarsela da capolista sarà certamente il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. «Sono e siamo molto soddisfatti del fatto che Renzi abbia accettato di accolto la richiesta arrivata dal territorio di candidarsi nella nostra provincia.
In questi anni è stato al centro di molte iniziative a Brescia e ha avuto un impegno diretto» è il commento del segretario provinciale Gianbattista Groli. Ancora in forse, invece, la posizione di Mariastella Gelmini: il suo nome nelle ultime 48 ore ha fatto il giro di mezza Italia. E alla fine della giornata il valzer non era ancora concluso, ma riassumendo lo scenario più papabile sembra essere questo: seconda, dopo Renzi, al plurinominale del Senato e in prima posizione all’uninominale di Treviglio (il collegio a scavalco tra Bergamo e Brescia). Il ministro per gli Affari regionali è in lizza anche da capolista a Milano.
Il suo posizionamento a Brescia, inoltre, sarebbe in ballottaggio con un posto in Veneto. Per quanto riguarda invece l’uninominale di Brescia, invece, il Terzo polo ha affidato la competizione elettorale a Riccardo Canini, sindaco di Dello. Resta ufficialmente fuori dai giochi l’ex assessore regionale Alessandro Mattinzoli, uscito da Forza Italia dopo la caduta del Governo Draghi e non ancora entrato in Azione, progetto sul quale starebbe ancora riflettendo.
Dopo la corsa alle firme che ha caratterizzato la giornata di ieri, oggi si metterà il punto fermo su quanto deciso e sulle caselle ancora in forse: è infatti convocata per questa mattina (in videoconferenza) la direzione nazionale di Azione per l’approvazione delle candidature.
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