Italia e Estero

Elezioni politiche, per Italia Viva e Azione tetris tra big

Sul tavolo, per il Bresciano, c’è la possibile candidatura di Mattinzoli. Centrodestra: FdI in fibrillazione, la Lega punta sui fedelissimi
Una panoramica della Camera dei deputati - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una panoramica della Camera dei deputati - Foto © www.giornaledibrescia.it
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A cinque giorni dal gong per la consegna delle liste (prevista domenica 21 e lunedì 22), al tetris-candidature mancano ancora parecchi incastri. E la tensione tra gli aspiranti candidati inizia a trasformarsi in nervi tesi. Pd a parte, gli altri partiti stanno andando avanti piano, in parte perché trovare la quadra sta comportando più problemi di quanto immaginato, in parte (soprattutto nel centrodestra) per mera strategia.

I primi a completare lo scacchiere dovrebbero essere Italia Viva-Azione e Sinistra italiana: per entrambe le compagini i confronti decisivi sarebbero fissati per questa sera dopo un’estenuante trattativa durata giorni. Confronti che hanno aperto anche a più di qualche novità.

Azione-Italia Viva

La segreteria nazionale del partito guidato da Carlo Calenda ha in mano l’elenco dei desiderata del livello provinciale: ad ambire al ruolo di capolista alla Camera c’è Fabrizio Benzoni, indicato all’unanimità dal coordinamento bresciano. Seguono Patrizia Avanzini, Marco Garza, Monica Lippa e Veronica Lanzoni. C’è un «però». Azione - oltre alla spartizione dei collegi al 50% con Italia Viva - deve fare i conti anche con i nuovi ingressi, a partire dagli ex forzisti che hanno accordato a Calenda la loro fiducia.

Se il ministro Mariastella Gelmini non dovrebbe essere schierata a Brescia ma correre da capolista per la Camera a Milano, sul tavolo c’è la possibile candidatura dell’ex assessore lombardo Alessandro Mattinzoli, che proprio ieri era a Roma per confrontarsi su progetto e prospettive. Un verdetto è atteso per oggi, ma è chiaro che se il consigliere regionale dovesse essere schierato a Brescia potrebbe mettere in crisi la corsa di Benzoni, a meno che non venga indicato sul Garda con però poche possibilità di entrare in parlamento.

Nel frattempo, tanto Azione quanto Italia Viva sono alle prese con lo studio dei testa a testa fra bis. Proprio per questo Matteo Renzi ha deciso di mettersi alla prova a Milano, dove è deciso ad andare allo scontro nella stessa circoscrizione di Silvio Berlusconi. Resta da capire se manterrà anche la sua candidatura su Brescia: in caso contrario, al suo posto potrebbe subentrare direttamente il segretario provinciale Gianbattista Groli, ma tutte le ipotesi - alla tarda serata di ieri - erano ancora possibili.

Nel centrodestra

In casa centrodestra, nel frattempo, il termometro della tensione è sempre più caldo. Tutte le basi territoriali vorrebbero a questo punto conoscere il proprio destino, ma nessuno sa ancora nulla di certo. I leader stanno usando la strategia delle porte chiuse, posticipando di giorno in giorno un epilogo che - per citare i diretti interessati - «sembra non arrivare mai».

L’orientamento della Lega è la conferma degli uscenti e, tra loro, dei «fedelissimi a Salvini»: questo dovrebbe mettere il timbro sulla corsa dell’on. Simona Bordonali e certamente anche del senatore Stefano Borghesi, che è pure amministratore del Carroccio. Fratelli d’Italia è in fibrillazione e l’attesa sta iniziando a creare i primi attriti. Il partito di Giorgia Meloni si trova del resto ora alle prese con le promesse fatte ai transfughi che, da due anni a questa parte, ha arruolato dagli altri partiti. Adesso chi le ha ricevute e si è messo a lavorare per FdI vuole passare all’incasso, ma con il taglio dei parlamentari i posti sono comunque limitatissimi se confrontati con il numero di impegni assunti in tempi non sospetti e i musi lunghi iniziano a palesarsi.

Sinistra italiana

Battute finali per Sinistra italiana: il segretario provinciale Luca Trentini fa infatti sapere che «è stata convocata alle 18 di mercoledì (oggi) l’assemblea nazionale per l’approvazione delle liste elettorali». Ormai, comunque, ci siamo: è questione di ore. Poi ci saranno i documenti da consegnare e autenticare. E, soprattutto, le polemiche da sedare.

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