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Covid, 7 giorni di «corridoio giallo»: allarme fuga di massa

Fontana: «Rischiamo di rivivere quello che successe nella famosa notte tra il 7 e l'8 di marzo, la notte di fuga dal nord»
Viaggi e covid - © www.giornaledibrescia.it
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La stretta di Natale è scritta nero su bianco nel Dpcm che blinda gli spostamenti dal 21 dicembre al 6 gennaio ma, come dice l’adagio, «fatta la legge, trovato l’inganno». Ecco che se, come annunciato dal governatore Fontana, la Lombardia diventerà «zona gialla dall'11 dicembre» (chiaro, «a patto che i dati restino quelli delle ultime due settimane», ci sarebbe una settimana, fino cioè alla stretta del Dpcm, per spostarsi liberamente.

Una preoccupazione che lo stesso Fontana ha già espresso: «Rischiamo di rivivere quello che successe nella famosa notte tra il 7 e l'8 di marzo, la notte di fuga dal nord». 
E così, calendario alla mano, da sabato 12 dicembre a domenica 20, quando la maggior parte, se non tutte, le regioni italiane saranno gialle, non ci saranno limitazioni a trasferimenti tra zone dello stesso colore. Si creerebbe insomma un «corridoio giallo» che lascerebbe bloccati coloro che si sono spostati fino al 6 gennaio per poi dar loro la possibilità di rientrare al proprio domicilio.

In più i ragazzi e i bambini perderebbero, se frequentanti lezioni in presenza, pochi giorni di lezione. Nessuno se in Dad.

«Proprio perchè in questo caso lo possiamo prevedere, dovremo cercare di attrezzarci perchè ci sia particolare attenzione nelle stazioni, negli aeroporti e in tutti i luoghi da cui la gente presumibilmente potrebbe partire» ha aggiunto Fontana, che ha concluso spiegando che «bisognerà parlare con le prefetture, con tutte le forze dell'ordine, per evitare che in quell'occasione si creino più danni che lasciare la libertà a tutti di circolare anche nel periodo natalizio».

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