Italia e Estero

Coronavirus, si valuta l'ipotesi del coprifuoco alle 18

Sarebbe al vaglio del Governo, anche se Palazzo Chigi nega. Una stretta pare ormai inevitabile
Agenti della Polizia Locale sui Navigli deserti a Milano - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Agenti della Polizia Locale sui Navigli deserti a Milano - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Un'accelerazione per una stretta nazionale, forse già nel weekend per contrastare la pandemia. Non è solo la richiesta sempre più pressante che arriva dagli scienziati, dal ministro della Salute, dal Pd. Ma è la decisione che il premier Giuseppe Conte starebbe maturando in queste ore. Per il premier va escluso per ora il lockdown totale e negato il blocco di scuole e attività produttive.

Il tentativo è sfrondare ancor di più svaghi e spostamenti, con l'ipotesi di un coprifuoco nazionale e la chiusura di bar e ristoranti già dalle 18: far sì, in sostanza, che i cittadini si muovano durante il giorno solo per studio e lavoro.

L'ala più rigorista del governo ormai non esclude più neanche un lockdown, per un tempo limitato di due o tre settimane e con una nuova massiccia iniezione di aiuti all'economia. Da Palazzo Chigi negano che l'idea sia sul tavolo: non se ne parla. Aggiungono che ad ora tutte le ipotesi sono solo suggestioni.

Eppure nel mirino ci sarebbero ancora palestre e piscine, nonostante il protocollo aggiornato con misure ancor più rigide per evitare la chiusura. E poi le sale giochi e i centri commerciali, affollati soprattutto nel weekend. La Regione Lombardia sembra far scuola, visto che anche sul fronte dei bar e ristoranti, il tentativo è evitare di colpire ancora un settore già molto provato, ma una nuova stretta serale sembra probabile. Si discute sugli orari: portare la chiusura dalle 24 alle 23 servirebbe a poco, si starebbe ora valutando un coprifuoco dalle 21 o 22. Ma l'idea con più effetti, secondo gli esperti, potrebbe essere quella di far chiudere bar e ristoranti già alle 18: niente aperitivo.

Alleggerire il trasporto pubblico è la principale premura in queste ore, oltre al rafforzamento del sistema di tracciamento dei contagiati. Ma proprio sui trasporti e la scuola si starebbe consumando un rimpallo tra ministeri che avrebbe per ora frenato anche la convocazione della riunione con le Regioni ipotizzata per armonizzare le misure regionali. 

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