Italia e Estero

Al referendum vittoria netta del Sì, Regionali in parità

Quasi il 70% dei consensi per la riforma sul taglio dei parlamentari, le Regionali finiscono con un 3-3
Un elettore al voto - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Un elettore al voto - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Netto successo dei Sì al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. A fine scrutinio sono 17.168.498, pari al 69,64%, mentre i No totalizzano 7.484.940 voti, pari al 30,36%.

La netta prevalenza dei Sì fa esultare i leader della maggioranza. «Risultato storico», commenta Di Maio, che, parlando quasi da capo politico del movimento, rilancia sul taglio agli stipendi dei parlamentari e su «una legge elettorale proporzionale». Per Zingaretti «con la vittoria del Sì si apre una stagione di riforme: lo vogliamo e con gli alleati faremo di tutto perché vada avanti spedita».

Schiacciante vittoria del Sì anche nel Bresciano, dove l'affluenza non è andata oltre il 52,07%, ma dove il voto a favore della riforma varata dal parlamento ha incassato il 68,58% dei consensi, un dato inferiore di un punto percentuale a quello nazionale. A pesare forse soprattutto il capoluogo, dove i consensi al Sì sono stati molti più contenuti: 60,61% contro il 39,39% dei no.

Quanto alle Regionali, a scrutini non ancora ultimati, il risultato consegnato alle urne dagli elettori è di un sostanziale pareggio fra centrosinistra e centrodestraun 3-3 che in realtà, viste le premesse, per il centrosinistra è molto più di un pareggio. Zaia vola verso il bis con il 76,7% dei consensi, un record assoluto per un governatore dall'istituzione delle Regioni ad oggi. Secondo mandato anche per De Luca in Campania con il 69,6%, per Toti in Liguria con il 56,1% e per Emiliano in Puglia che batte Fitto 46,8% contro 39%. Vince in Toscana Giani per il centrosinistra con il 49%, mentre le Marche vanno al centrodestra: ad Acquaroli il 51,2% dei voti. In Valle d'Aosta cresce la Lega (20-24%), ma rispunta a sorpresa un polo progressista (13-17%) guidato dal Pd, fuori dall'assemblea dal 2018. Il presidente sarà proclamato dal consiglio regionale.

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