Italia e Estero

È il giorno dei funerali della regina Elisabetta

Alle 11 le esequie saranno celebrate nell'abbazia di Westminster dall'arcivescovo di Canterbury. Intanto è polemica sugli esclusi
Un ritratto della regina Elisabetta vicino a Winsdor - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Un ritratto della regina Elisabetta vicino a Winsdor - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
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Oggi è il giorno dei funerali della regina Elisabetta, la regnante che per 70 anni ha sieduto al trono del Regno Unito. 

Le porte dell'abbazia di Westminster si apriranno alle 8, quando cominceranno a prendere posto le duemila persone invitate. Dopo i rintocchi del Big Ben, la bara della regina Elisabetta sarà trasportata dal Parlamento a Westminster su un carro militare trainato da giovani militari della Marina. La processione, guidata da re Carlo insieme ai membri della famiglia reale, sarà simile a quelle già viste per il funerale della principessa Diana e del principe Filippo. La bara arriverà alle 10:52 all'abbazia e sarà trasportata all'interno, dove alle 11(ora locale) le esequie saranno celebrate dall'arcivescovo di Canterbury e saranno trasmesse in diretta tv. 

Dopo il funerale e il corteo funebre, la bara verrà riportata a Windsor, il castello dove la regina Elisabetta ha trascorso gran parte degli ultimi anni della sua vita, fino alla sua ultima dimora, presso la Cappella di San Giorgio, dove arriverà alle 15:15.

  • Persone accampate tutta la notte vicino a Westminster
    Persone accampate tutta la notte vicino a Westminster
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L'addio degli inglesi e dei potenti della terra

L’ultimo saluto del popolo inglese a Sua Maestà - ringraziato per iscritto da re Carlo in serata con un messaggio pubblico alle «innumerevoli persone che in questi 10 giorni» hanno «profondamente toccato» la Royal Family con il loro «sostegno e conforto» - cede quindi il passo al primo appuntamento collettivo dell'ossequio ufficiale e solenne dei potenti della Terra. Sono circa 500 i dignitari provenienti dai ogni latitudine, tra i quali il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per onorare una donna che nel 1952 indossò a 26 anni la corona in un pianeta laddove i vertici degli Stati erano ancora occupati tutti da uomini, come ha ricordato la neo regina consorte Camilla. Una donna che nelle parole del commosso elogio londinese del presidente americano Joe Biden ha contribuito a lasciare dietro di sé «un mondo migliore».

I politici da tutto il mondo oggi chiuderanno il cerchio delle cerimonie funebri con le grandiose esequie di Stato predisposte nell'abbazia di Westminster, le prime da quelle concesse a Winston Churchill nel 1965 e le più imponenti nella storia contemporanea del globo. Ma che già ieri sera sono stati chiamati a partecipare a un tradizionale ricevimento di benvenuto a Buckingham Palace, offerto da Carlo III, nuovo monarca e primogenito di Elisabetta, con Camilla al fianco. Occasione per scambiare scampoli di memoria, messaggi di condoglianze e sguardi sul futuro. Non senza qualche polemica geopolitica di sfondo. E qualche curiosità sulle fibrillazioni interne a casa Windsor: in testa il giallo sull'invito a Harry e Meghan.

Gli esclusi e le polemiche

Un evento nel quale a Carlo, 74 anni e una lunghissima vita pubblica da erede alle spalle, tocca in ogni modo svolgere ora il ruolo di attore principale. Con i vertici politici dell'isola accanto, a iniziare dalla neo premier Liz Truss, costretta a debuttare sulla scena nel pieno di un passaggio epocale, oltre che di una crisi internazionale e interna sempre più allarmante. Mentre a far rumore resta l'eco delle polemiche sugli inviti fatti o negati. Da quello confermato alla Cina, nella persona del vicepresidente Wang Qishan, malgrado le proteste sul «genocidio degli uiguri nello Xinjiang» denunciato di recente nero su bianco dal Parlamento britannico. A quello sparito dal tavolo al principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, imbarazzante alleato del Golfo. E soprattutto a quello rifiutato fin dall'inizio alla Russia di Vladimir Putin: esclusa al pari dei soli Afghanistan, Bielorussia, Birmania, Siria e Venezuela.

Un'esclusione, questa, che evidentemente brucia a Mosca, dove la portavoce Maria Zakharova non ha esitato ad accusare Downing Street di aver voluto «strumentalizzare una tragedia nazionale, che ha toccato i cuori di milioni di persone nel mondo per regolare qualche conto contro il nostro Paese». E di agire in modo «profondamente immorale», addirittura «blasfemo» nei confronti della stessa memoria di Elisabetta II. Toni che stillano irritazione, in un momento nel quale la guerra in Ucraina ha portato le relazioni fra Londra e Mosca a uno stadio da Guerra Fredda, se non peggio.

Mentre a moltiplicare l'effetto dello schiaffo al Cremlino è il trattamento da capo dello Stato riservato dal Regno alla first lady ucraina Olena Zelenska: sfilata a Westminster Hall dinanzi al catafalco reale subito dopo la sosta con segno delle croce di Biden e della moglie Jill; ricevuta con tutti gli onori a palazzo per il banchetto serale; e incontrata a tu per tu prima di tutti da Kate, neo principessa di Galles e consorte dell'erede al trono. Nella cornice di un lutto riflesso nei rituali abiti neri che nella circostanza non sono parsi indossati solo in onore della morte di una regina. 

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