Italia e Estero

Verso il Dpcm, Boccia: «Tutta Italia zona gialla entro 15 giorni»

Ma all'orizzonte si prospetta la linea dura del Governo per il periodo dal 20 dicembre al 6 gennaio. Intanto la Val d'Aosta rompe con Roma
Impianti sciistici: dopo lo stop, alta tensione fra Aosta e Roma - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Impianti sciistici: dopo lo stop, alta tensione fra Aosta e Roma - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Non c'è ancora l'accordo nella maggioranza sui contenuti del prossimo Dpcm, soprattutto in merito alle feste natalizie. Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia assicura che «da qui a 15 giorni tutta Italia o gran parte sarà gialla, pensiamo a restrizioni puntuali che non ci fanno allentare i nostri comportamenti».

Dal canto suo, il ministro della Salute Roberto Speranza sottolinea la necessità di «disincentivare gli spostamenti tra regioni il 25, 26 e primo gennaio e limitare gli spostamenti tra Comuni» per ridurre il rischio di diffusione del Covid-19.

E in linea con questo principio vi sarebbe anche l'ipotesi di un'apertura dei confini per i territori delle zone gialle fino al 20 dicembre, data dalla quale scatterebbero divieti di spostamento fino al 6 gennaio. Una soluzione volta a garantire qualche attenuazione delle misure più rigide prima del periodo delle festività, che sarebbe al contrario caratterizzato da maggior rigore sul fronte dei trasferimenti.

In attesa di un testo definitivo, la Valle d'Aosta ha invece varato una legge regionale con la quale rivendica la propria autonomia rispetto a Roma nella gestione dell'emergenza, e impugna l'ordinanza sulla zona rossa. Il presidente Erik Lavevaz, in particolare, dopo il no del Governo Conte all'apertura dello sci a Natale attacca: «Si vede la montagna come un parco giochi». Dura la replica del ministro Boccia: «Le affermazioni del presidente Lavevaz della Regione Valle D'Aosta minano e la leale collaborazione che ha caratterizzato in questi mesi il duro e faticoso lavoro e anche la sicurezza sanitaria».

E intanto l'Ue spinge per allungare le vacanze ed evitare le messe affollate. Su quest'ultimo punto, in Italia, la situazione sembra priva di tensioni: le Messe di Natale saranno celebrate in orari «compatibili» con il coprifuoco. La Conferenza Episcopale Italiana assicura, ancora una volta, che le norme per prevenire i contagi verranno rispettate. Non solo: i parroci avranno dai loro vescovi l'indicazione di orientare i fedeli nelle diverse celebrazioni che si fanno a Natale.

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