Italia e Estero

Ucraina, un convoglio russo di 12 chilometri va verso il Donbass

Secondo gli analisti, si avvicina l'assalto di Mosca alla regione nell'est del Paese. Kiev invita i civili a evacuare al più presto
L'immagine satellitare Maxar Technologies del convoglio russo verso il Donbass
L'immagine satellitare Maxar Technologies del convoglio russo verso il Donbass
AA

C'è un serpentone di 12 chilometri tra blindati e mezzi di supporto logistico russi in movimento verso sud attraverso la cittadina di Velykyi Burluk, un centinaio di chilometri a est Kharkiv, nell'est dell'Ucraina.

L’assalto che Mosca vorrebbe decisivo al Donbass è sempre più vicino. Questione di giorni, forse ore, prevedono i comandanti militari ucraini, secondo cui l’apparente rallentamento dell’offensiva di terra è stato solo il risultato di una riorganizzazione delle truppe in vista della «grande battaglia» per la conquista dell’intero territorio degli oblast di Donetsk e Lugansk, in buona parte già nelle mani dei separatisti filo-russi.

Il nuovo maxi-convoglio militare di Mosca è stato individuato dalle immagini satellitari raccolte e analizzate dalla compagnia specializzata americana Maxar Technologies, che ha intercettato «veicoli armati, camion con rimorchi di artiglieria e attrezzatura di supporto». Un movimento in forze per evitare di ripetere l’errore commesso all’inizio dell’invasione, quando i generali immaginarono possibile una guerra lampo. Adesso le truppe di terra sono state concentrate, richiamando anche uomini finora esentati dalla leva perché lavoratori di industrie strategiche, come i 1.700 operai delle acciaierie di Alchevsk.

Le autorità di Kiev continuano a invitare la popolazione a evacuare il più presto possibile, malgrado i rischi di attacchi indiscriminati contro i profughi, come quello di venerdì alla stazione di Kramatorsk. «Ci sarà una grande battaglia per il Donbass. Vediamo che c’è un accumulo di forze, mezzi, un’enorme quantità di attrezzatura. I russi - ha confermato Haidai - useranno tutte le armi che hanno». L’Ucraina si prepara così allo scontro che potrebbe segnare in maniera decisiva le sorti del conflitto, determinando i rapporti di forza in vista di un possibile ritorno ai negoziati. Non a caso, secondo Kiev, un eventuale incontro tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin non si terrà prima di questa battaglia, che «potrebbe richiedere due o tre settimane».

Intanto, però, i raid nell’area non si fermano, con una scuola e due condomini colpiti a Severodonetsk. I bombardamenti continuano anche nel resto del Paese. Un nuovo raid ha colpito l’aeroporto di Dnipro, località sul fiume omonimo che segna il confine strategico tra l’est e l’ovest dell’Ucraina, già preso di mira il 15 marzo, che stavolta, secondo le autorità locali è stato «completamente distrutto». Nelle ultime ore almeno 7 missili hanno raggiunto anche l’area di Mykolayiv, circa 130 km a est di Odessa, dove l’esercito di Mosca sta cercando di rafforzare le sue posizioni, come nella vicina Kherson. Da lì potrebbe partire una manovra a tenaglia verso la fascia costiera sul mar d’Azov, in direzione di Mariupol. Con il passare dei giorni, continuano anche a emergere gli orrori commessi prima della ritirata dei russi nella regione di Kiev dove si contano 1.222 morti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia