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Treno fuori banchina, Viviana Beccalossi: «Tragedia sfiorata»

La consigliera regionale Viviana Beccalossi sul treno regionale al centro di un imprevisto a Romano annuncia un'interrogazione
La foto pubblicata da Viviana Beccalossi sul suo profilo Facebook che immortala i passeggeri a terra - © www.giornaledibrescia.it
La foto pubblicata da Viviana Beccalossi sul suo profilo Facebook che immortala i passeggeri a terra - © www.giornaledibrescia.it
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«Tragedia sfiorata». Non usa mezzi termini la consigliera regionale Viviana Beccalossi nel ricostruire con un post su Facebook l'imprevisto ferroviario di cui è stata testimone, poiché si trovava a bordo di un treno regionale di Trenord il 2071 in viaggio dalle 14.25 di questo pomeriggio tra Milano e Verona.

Il fuori programma si è verificato a Romano di Lombardia, dove, stando al racconto di Beccalossi, il treno partito con 37 minuti di ritardo avrebbe saltato la fermata prevista. A quel punto - stando alla ricostruzione resa dal consigliere regionale - «i passeggeri azionano il freno di emergenza e scendono in mezzo ai binari ben oltre la stazione a loro rischio e pericolo. La settimana prossima presenterò un'interrogazione in regione per chiedere conto delle responsabilità di questa follia».

Diversa la versione fornita in serata da TreNord: «Nessuna fermata saltata - assicurano dalla società cotrollata da Regione Lombardia e Ferrovie Milano Nord - solo una svista del macchinista che è andato lungo e che, accortosene, ha azionato la rapida», vale a dire il sistema di frenata d'emergenza. Una manovra che - a quanto riporta TreNord - avrebbe consentito al convoglio di fermare con l'ultimo vagone all'altezza della banchina per i passeggeri. «Il capotreno ha fatto il giro dei vagoni per scusarsi e per pregare i passeggeri che dovevano scendere a Romano di seguirlo, che avrebbe consentito la discesa dall'ultima carrozza». Alcuni pendolari, tuttavia, avrebbero autonomamente spiombato alcune delle porte e sarebbero scesi a terra «sul terzo binario, un binario peraltro non in uso e quindi senza incorrere in alcun pericolo», anche se è evidente che in simili circostanze non vanno mai aperte le porte autonomamente, né bisogna esporsi a rischi impegnando la strada ferrata.

Per saperne di più bisognerà ora attendere l'interrogazione in Regione annunciata da Beccalossi.

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