Italia e Estero

Superbonus 110%, salta la proroga al 31 dicembre

È quanto apprende l'Ansa da fonti del Mef. Scontri tra maggioranza e opposizione sulla legge di bilancio
La gru di un cantiere edilizio
La gru di un cantiere edilizio
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Salta la proroga del Superbonus al 31 dicembre. Alla fine la scadenza per chiedere l'incentivo alle ristrutturazioni al 110% resterà fissata, secondo quanto apprende l'Ansa da fonti del Mef, al 25 novembre come previsto dal decreto aiuti quater. 

Finora si era valutata l'ipotesi di concedere la proroga per presentare la Cilas ai soli condomini che avessero già deliberato i lavori entro quella data ma alla fine si sarebbe deciso di non modificare la norma. 

Sciolta invece la questione dei crediti d'imposta maturati, con la possibilità che le cessioni a banche e assicurazioni passino da due a tre grazie ad un emendamento del governo depositato al Senato. Sono invece ancora in elaborazione - ha spiegato inoltre il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti - specifiche modifiche all'articolo 9 del decreto aiuti quater «che consentiranno una maggiore circolazione dei titoli tra gli intermediari qualificati e che garantiranno dei cosiddetti prestiti ponte per le imprese edili che si trovano in possesso di tali crediti».

Le polemiche sulla legge di bilancio

Innalzamento delle minime, Opzione donna, allentamento della stretta sugli assegni indicizzati al 100% da 4 a 5 volte il minimo sono invece i temi ai quali lavora la maggioranza in vista dell'esame della legge di bilancio. L'obiettivo è allargare dunque le maglie della manovra anche se resta sempre dirimente il nodo delle risorse tanto che spunta l'ipotesi di una stretta sul Reddito di cittadinanza annullando l'agevolazione per gli under40 come ipotizzato anche in un emendamento del Terzo Polo. Ma il tempo stringe e il centrodestra, riunito, arriva a rompere l'etichetta parlamentare non presentandosi in commissione e incorrendo in un incidente che manda su tutte le furie l'opposizione. 

Il Pd, insieme a M5s e Avs arriva ad occupare la presidenza per protesta. E la maggioranza è costretta a scusarsi. «Trancassini ha detto che non bisogna girarci attorno - racconta Marco Grimaldi, capogruppo di Avs in commissione - è successa una cosa che non deve succedere, e quando si fanno degli errori vanno riconosciuti». Contro la manovra va a muso duro anche il leader M5s Giuseppe Conte: «Se non l'avessimo vista nero su bianco - dice - non avremmo creduto a una manovra così misera. Da chi si definisce patriota ci saremmo aspettati misure a sostegno dell'Italia». 

Contro la manovra va a muso duro anche il leader M5s Giuseppe Conte: «Se non l'avessimo vista nero su bianco - dice - non avremmo creduto a una manovra così misera. Da chi si definisce patriota ci saremmo aspettati misure a sostegno dell'Italia». 

Pensioni, RdC, Pos

La maggioranza, in ogni caso, è alle prese con diversi nodi, ancora da sciogliere, e il menu delle richieste davvero ampio. A partire, appunto, dal fronte delle pensioni. Forza Italia non è intenzionata in alcun modo ad arretrare nella battaglia sull'innalzamento delle minime. Per gli azzurri sono «imprescindibili» - ribadisce il capogruppo in Bilancio Roberto Pella - l'aumento delle pensioni minime a 600 euro dai 75 anni in su e la decontribuzione «di almeno 8 mila euro» sulle assunzioni degli under 35. E, alla fine, è probabile che gli azzurri riescano a spuntarla.

Ma, nel frattempo, il governo, lavora anche per mantenere aperto il filo con la parte più dialogante dell'opposizione, Azione e Iv, così come sul fronte del sindacato. Va letto in questa chiave l'interesse che, secondo quanto viene riferito, avrebbe suscitato interesse un emendamento del Terzo Polo che blocca il reddito di cittadinanza per gli under40. Così come la proposta avanzata dalla Cisl sulla rivalutazione delle pensioni e che prevede l'innalzamento della soglia degli assegni indicizzati al 100% da 4 a 5 volte il minimo. Un punto sul quale, secondo quanto riferito da FdI ci sarebbe l'ok del Mef.

Resta ancora da capire come andrà a finire la questione della soglia sotto la quale scatta la multa se non si dà la possibilità di utilizzare il Pos. L'ultima cifra circolata è quella di 40 euro ma la misura sarebbe ancora in via di definizione. Tutto questo nel giorno in cui, per altro, l'Ue pur promuovendo la manovra, pone dubbi sul punto, così come sulla questione del contante. Intanto il ministro Giorgetti anticipa che «sono allo studio interventi» per facilitare il «prelievo di contante tramite il convenzionamento con esercizi commerciali diffusi sul territorio».

Novità potrebbero arrivare sul fronte della famiglia: Noi Moderati fa infatti sapere che accanto all'estensione, quasi scontata, del mese in più di congedo all'80% anche ai papà, potrebbe trovare spazio anche la proposta, sempre dei centristi, di alzare tutto o parte di quello attualmente previsto al 30%.

 

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