Italia e Estero

Scuola, le misure per la riapertura

Nel documento redatto vengono affrontati i casi di un alunno positivo, delle procedure da attuare per la gestione di eventuali focolai
Un'aula scolastica - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un'aula scolastica - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Se il test di un alunno è positivo» verranno eseguite «indagini sull'identificazione dei contatti e il Dipartimento di prevenzione (DdP) competente valuterà le misure più appropriate da adottare tra le quali, quando necessario, la quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti e gli altri soggetti che rientrano nella definizione di contatto stretto».

Sono alcune delle raccomandazioni per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 negli istituti scolastici, contenute nel rapporto messo a punto da ISS, Ministero della Salute, Ministero dell'Istruzione, Inail, Fondazione Bruno Kessler, Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna. «La scuola in ogni caso deve effettuare una sanificazione straordinaria. Fra i compiti degli istituti anche il monitoraggio delle assenze, indice di una diffusione del virus e che potrebbero necessitare di una indagine mirata da parte del DdP.

Il documento con le raccomandazioni degli esperti sulla riapertura della scuola sottolinea che è difficile stimare al momento quanto la riapertura delle scuole possa incidere su una ripresa della circolazione del virus in Italia.

«In primo luogo - si legge - non è nota la trasmissibilità di Sars-CoV-2 nelle scuole. Più in generale, non è noto quanto i bambini, prevalentemente asintomatici, trasmettano Sars-CoV-2 rispetto agli adulti, anche se la carica virale di sintomatici e asintomatici, e quindi il potenziale di trasmissione, non è statisticamente differente. Questo non permette una realistica valutazione della trasmissione di Sars-CoV-2 all'interno delle scuole nel contesto italiano. Non è inoltre predicibile il livello di trasmissione (Rt) al momento della riapertura delle scuole a settembre».

«Ad essere attivati saranno il referente scolastico, i genitori, il pediatra di libera scelta o il medico di medicina generale e il Dipartimento di Prevenzione». Il presidente dell'Isituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro chiarisce: «In una prospettiva di possibile circolazione del virus a settembre e nei prossimi mesi, è stato necessario sviluppare una strategia nazionale di risposta a eventuali casi sospetti e confermati in ambito scolastico o che abbiano ripercussioni su di esso, per affrontare le riaperture con la massima sicurezza possibile e con piani definiti per garantire la continuità». E ancora: «Il documento, di taglio operativo, descrive le azioni da intraprendere nel caso un alunno o un operatore scolastico abbia dei sintomi compatibili con il Covid-19, sia a scuola che a casa». 

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