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Quirinale, il tweet di Bazoli: «Finita, Mattarella bis»

Mentre la settima votazione segna un ulteriore nulla di fatto, le trattative conducono verso una conferma dell'attuale presidente
Sergio Mattarella fra i presidenti delle due camere del Parlamento - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Sergio Mattarella fra i presidenti delle due camere del Parlamento - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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La direzione presa dal voto per il Quirinale dopo il settimo nulla di fatto e dopo i 366 voti incassati dall'attuale Presidente della Repubblica, appare questa mattina sempre più netta. Quella di un Mattarella bis, magari a tempo.

E che le trattative tra i leader della maggioranza stiano mirando a questo punto di convergenza, lo evidenzia tra gli elettori bresciani il deputato Pd Alfredo Bazoli, secondo il quale la quadra sarebbe stata già trovata.

Il capogruppo del Partito Democratico in commissione Giustizia alla Camera ha twittato: «Finita. Forse nell'unico e migliore modo possibile. #Mattarellabis».

Un tweet giunto poco prima dall'avvio del vertice di maggioranza slittato in mattinata e che segue di poco le dichiarazioni di alcuni leader che sembravano suggerire l'imminenza di un accordo per il secondo mandato dell'attuale inquilino del Quirinale: Renzi (Iv) ai suoi avrebbe assicurato «stasera si chiude», mentre lo stesso Matteo Salvini (Lega), reduce da un colloquio di 20 minuti con il premier Mario Draghi, avrebbe rotto gli indugi con una dichiarazione che ha suscitato scompiglio in Fdi: «Mattarella non può essere un ripiego, a questo punto si va da lui e gli si dice che c'è bisogno di lui».

Parole che, per l'appunto, hanno suscitato una reazione più che contrariata in Giorgia Meloni, affidata ai social network: «Salvini propone di andare tutti a pregare Mattarella di fare un altro mandato da Presidente della Repubblica. Non voglio crederci». A conferma della posizione di chi, nel centrodestra, sperava che l'empasse sul fronte del Quirinale fosse viatico verso nuove elezioni.

Di contro, un altro dei quirinabili, Pierferdinando Casini, ha fatto un esplicito passo indietro in favore di Mattarella: «L'Italia non può ulteriormente essere logorata da chi antepone le proprie ambizioni personali al bene del Paese. Certamente io non voglio essere tra questi. Chiedo al Parlamento, di cui ho sempre difeso la centralità, di togliere il mio nome da ogni discussione e di chiedere al presidente della Repubblica Mattarella la disponibilità a continuare il suo mandato nell'interesse del Paese».

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