Italia e Estero

Ponte crollato, una tragedia annunciata più volte

L'esperto Antonio Brencich, professore associato di Costruzioni dell’Università di Genova, aveva già evidenziato le criticità
Una porzione del ponte crollato - Foto Ansa
Una porzione del ponte crollato - Foto Ansa
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Dopo il drammatico crollo del ponte Morandi di stamattina, esperti e cittadini si interrogano sulla situazione della struttura, a quanto pare osservata speciale da mesi. Nonostante l'ad di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci abbia dichiarato «Non mi risultava fosse pericoloso», sono numerosi gli studi che avevano già evidenziato le criticità legate alla solidità del ponte Morandi, oltre che alla sicurezza del traffico sul viadotto.

Intervistato dal portale specialistico ingegneri.info, l'esperto Antonio Brencich, professore associato di Costruzioni dell’Università di Genova, aveva dichiarato: «Il Viadotto Morandi ha presentato fin da subito diversi aspetti problematici, oltre l’aumento dei costi di costruzione preventivati, è necessario ricordare un’erronea valutazione degli effetti differiti (viscosità) del calcestruzzo che ha prodotto un piano viario non orizzontale.

Ancora nei primi anni ’80 chi percorreva il viadotto era costretto a fastidiosi alti-e-bassi dovuti a spostamenti differiti delle strutture dell’impalcato diversi da quelli previsti in fase progettuale. Solo ripetute correzioni di livelletta hanno condotto il piano viario nelle attuali accettabili condizioni di semi-orizzontalità».

A conclusione dello studio, la riflessione oggettiva a cui il professore era giunto era che sarebbe stato più efficace demolire e ricosutruire da zero, piuttosto che dilungarsi in continue manutenzioni profonde, tra le quali la fessurazione del calcestruzzo.

 

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