Italia e Estero

Maffoni (FdI): «Non solo emergenze, pronti per un'azione lungimirante»»

Atteggiamento istituzionale, piedi ben piantati a terra e concretezza: «Con cinque senatori, Brescia avrà un peso specifico enorme»
Gianpietro Maffoni - Foto © www.giornaledibrescia.it
Gianpietro Maffoni - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Senatore, qualcuno sostiene che sia ancora evidente un po’ di ansia da prestazione in Fratelli d’Italia: è così?

Ci sono grande attenzione e grande impegno per fare tutto per bene. Tutta la maggioranza dovrà assumersi grandi responsabilità e dimostrare agli italiani che la classe politica può ed è in grado di impegnarsi e di risolvere i problemi della società e del nostro Paese. Nel centrodestra c’è la forte volontà di cambiare le cose, di essere incisivi e concreti. Per quanto riguarda Fratelli d’Italia credo che la risposta stia nell’esito del voto del 25 settembre: gli italiani hanno chiesto al partito e alla leader Giorgia Meloni un impegno serio e concreto. 

Teme che le importanti emergenze da affrontare possano mettere in secondo piano le altre proposte programmatiche?

L’obiettivo che ci siamo posti è quello di non vivere di sole emergenze, ma di mettere in campo - parallelamente alle misure tempestive sul caro bolletta e sull’energia - un’azione che sappia progettare e pianificare con lungimiranza e con una visione prospettica. L’Italia ha grandi potenzialità e grandi eccellenze capaci di trainare un Paese che è in grado di dire la sua anche a livello europeo. La forza di Fratelli d’Italia sta nel fatto che siamo cresciuti con la gavetta: è il radicamento sui territori che ci aiuterà a dare risposte al Paese reale, ragioneremo sempre come coalizione di maggioranza, perché i grandi cambiamenti possono essere fatti solo insieme.

Quando parla di pianificazione parallela, parla anche di riforme?

Stando in questo campo, direi che il tema delle Province sia ora di affrontarlo con una riforma degli enti locali: così come sono concepite adesso non possono funzionare ancora a lungo, vanno aggiornate. Ci troviamo di fronte a un ente vicino al territorio che ha competenze ma che non ha la forza per gestirle al meglio. 

Il 25 settembre ha cambiato i rapporti di forza nel centrodestra. Regione e Loggia vanno al voto: come verranno gestite queste due partite?

Della Lombardia può parlare solo il livello nazionale, al momento tutta l’attenzione è catalizzata sulla formazione del governo per poter iniziare a lavorare il prima possibile. Per la Loggia il voto ha di fatto ritardato l’organizzazione della campagna elettorale: sarà certamente il primo argomento che il centrodestra territoriale dovrà affrontare subito dopo l’insediamento a Roma. C’è una candidatura da tempo sul tavolo, quella di Fabio Rolfi, di cui dovremo parlare e sulla quale ragionare insieme: è un candidato che ha tutti i numeri per correre, ma sulle grandi città a darci un’indicazione sarà il livello nazionale.

Quali i temi su cui lavorerà per Brescia?

Vorrei che si sciogliessero i nodi che ci trasciniamo da anni: parlo di risultati su depurazione del Garda, bonifica Caffaro, sviluppo del turismo e infrastrutture.

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