Italia e Estero

Le Regioni pronte a riaprire gli hub per la quarta dose allargata

La settimana prossima si attende il via libera per gli over 60 da parte dell’Ema e poi dell’Aifa
Un operatore sanitario prepara una dose di vaccino anti-Covid - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Un operatore sanitario prepara una dose di vaccino anti-Covid - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Le regioni si preparano alla riapertura degli hub per ripartire con la nuova fase della campagna vaccinale. Già la prossima settimana, con il via libera atteso da parte dell’Ema (l’Agenzia europea per i medicinali) e la successiva autorizzazione dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) e del Ministero della Salute, gli over 60 italiani dovranno accedere alla quarta dose di vaccino anti-Covid.

Secondo le stime delle regioni, in autunno le richieste di vaccinazioni dovrebbero aumentare ulteriormente con l’arrivo dei vaccini aggiornati e si valuta di riaprire le strutture chiuse nei mesi scorsi o di rafforzare l’operatività dei centri che non si sono mai fermati.

In ordine sparso

In questa direzione hanno già dichiarato di essere disposti a muoversi, alla luce dell’andamento delle richieste, Piemonte, Friuli, Lazio, Basilicata, Campania e Calabria. Ognuno con una ricetta differente a seconda dell’organizzazione locale. Il Lazio, per esempio, ha fatto sapere di essere pronto a riaprire gli hub dopo ottobre nel caso di una nuova campagna di massa con i vaccini aggiornati. Per quanto riguarda la quarta dose per over 60 e over 80, il sistema farà riferimento ai medici di base, alle farmacie e ai centri vaccinali in alcuni ospedali; per ora, infatti, si viaggia sui 1.500-2.000 vaccini al giorno, una cifra di gran lunga inferiore alla punta massima di 70mila iniezioni al giorno quando i grandi hub come la Nuvola e Auditorium assorbivano buona parte della campagna.

Numeri in crescita

Intanto salgono il tasso di incidenza e il tasso di ospedalizzazione in tutte le fasce d’età e continuano ad aumentare anche le reinfezioni del virus. Ma i vaccini continuano a dimostrare di essere la miglior difesa contro la malattia grave e la mortalità, proteggendo i vaccinati con booster fino a sette volte di più rispetto ai no vax. «L’epidemia è in fase acuta ed espansiva», sottolinea Patrizio Pezzotti, direttore del reparto di epidemiologia dell’Istituto superiore di sanità. «L’indice di trasmissibilità - continua Pezzotti - è 1,40, molto sopra la soglia epidemica; questo indica un’epidemia in fase acuta, con un forte aumento dei casi. Anche il cosiddetto Rt augmented - spiega il referente dell’Iss - benché in leggero calo, rimane sempre molto sopra l’1, e quindi segnala comunque una fase espansiva. L’indice Rt viene calcolato sui casi sintomatici di due settimane fa, (dati consolidati), mentre l’Rt augmented, che si riferisce invece ai dati della settimana scorsa, si basa su dati che possono essere ancora non consolidati per ritardi di notifica».

La previsione

La curva della percentuale dei positivi ai test molecolari potrebbe raggiungere infatti il suo picco tra una decina di giorni mentre resta in accelerazione quella dei ricoveri. Emerge dalle analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo «M. Picone» del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). La crescita dei ricoveri perdurerà ancora mentre per quanto riguarda i decessi siamo a una media di 90 al giorno. «La gente sta reagendo a questa crescita, una buona percentuale si sta proteggendo. Se non si sviluppa una nuova variante nel frattempo, si potrà registrare un calo della percentuale nell’arco di sette-quattordici giorni»; ma, ha anche spiegato Sebastiani, l’evoluzione dipenderà anche dai comportamenti che si terranno durante le vacanze estive che sono cominciate solo per una piccola parte della popolazione.

Gli ultimi dati

I dati parlano di 98.044 nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore. Venerdì i contagiati erano stati 100.690. Le vittime sono invece 93, in calo rispetto alle 105 di venerdì. Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 389.576 tamponi con il tasso di positività che si attesta al 25,1% in calo rispetto al 27% di venerdì. Resta sullo sfondo la questione della gestione della pandemia in fase endemica. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa si è soffermato sulle posizioni che arrivano dalle regioni per un alleggerimento della quarantena: «Le regole le abbiamo sempre condivise con le Regioni, ascoltiamo con attenzione. Sono tra quelli che si pongono il problema che arriveremo a un punto in cui non dovremo più mettere in isolamento i positivi asintomatici. Altrimenti rischiamo anche involontariamente di tornare a bloccare il Paese di fronte ai contagi che aumentano. Un positivo asintomatico potrà andare a lavorare con la mascherina, dobbiamo porci questa questione».

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