Italia e Estero

La Ue condanna l’Italia: violati i limiti di smog. Brescia tra le zone più critiche

L’Unione Europea ha ritenuto il nostro Paese inadempiente: sarà sanzionata per superamento sistematico dei limiti di biossido di azoto
Un'immagina scattata dallo spazio dall'astronauta Alexander Gerst
Un'immagina scattata dallo spazio dall'astronauta Alexander Gerst
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La Corte di Giustizia Ue ha accolto il ricorso della Commissione Ue e ha dichiarato l'inadempimento (infrazione) dell'Italia sia per il mancato rispetto, «sistematico e continuativo», del valore limite annuale fissato per il biossido d'azoto in varie zone concernente la qualità dell'aria, sia per la mancata adozione, a partire dall'11 giugno 2011, di misure atte a garantire il rispetto nelle stesse zone dei valori limite di NO2.

L'Italia, recita la sentenza della Corte, ha violato gli obblighi. Tra le zone citate, negli agglomerati di Brescia, Torino, Milano, Bergamo, Genova, Roma e Firenze. La Commissione Europea ricorda che in Italia l'inquinamento da pm10 è causato principalmente da emissioni connesse al consumo di energia elettrica e al riscaldamento, ai trasporti, all'industria e all'agricoltura. Ogni anno l'inquinamento da polveri sottili provoca nel paese decine di migliaia di morti premature, rendendo l'Italia lo stato membro «più colpito in termini di mortalità connessa al particolato», secondo le stime dell'Agenzia europea dell'ambiente.

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