Italia e Estero

Giorno del Ricordo, tra celebrazioni e polemiche

Oggi 10 febbraio si ricordano le vittime delle foibe tra Friuli, Istria e Dalmazia. In diretta la commemorazione da Trieste
Il ritrovamento di vittime delle foibe nel dopoguerra - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il ritrovamento di vittime delle foibe nel dopoguerra - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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L'Italia del ricordo e degli esuli comincia le celebrazioni alle ore 9.30 con la deposizione di corone alla Foiba n.149 di Monrupino; poi le autorità si trasferiranno poco lontano, sempre sul Carso, a Basovizza, per la cerimonia di commemorazione al Sacrario della Foiba - Monumento Nazionale, dove, oltre alle autorità locali, sono attesi i rappresentanti del Comitato per i Martiri delle Foibe e delle Associazioni con schieramento di labari e medaglieri e gonfaloni. La cerimonia è trasmessa in diretta dal canale social Facebook del Comune.

Seguiranno la resa degli onori ai Martiri delle Foibe e la deposizione delle corone da parte delle istituzioni e delle associazioni cui seguirà la benedizione di mons. Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo - Vescovo di Trieste ai Caduti di tutte le Foibe. Infine, prenderanno la parola il presidente della Lega Nazionale di Trieste, Paolo Sardos Albertini, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e il Governatore Fvg, Massimiliano Fedriga. 

Da Trieste a Roma: nel pomeriggio al Senato si terrà una cerimonia con il presidente Sergio Mattarella in memoria delle vittime delle foibe. Sono previsti discorsi dei presidenti di Camera, Roberto Fico, e Senato, Elisabetta Casellati. Chiuderà la celebrazione il premier Mario Draghi.

Le polemiche

La vigilia è stata invece segnata dalla polemica per un convegno organizzato all'Università per stranieri di Siena, dal titolo «Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi del Giorno del Ricordo». Ieri alcuni senatori della Lega hanno presentato un'interrogazione al ministro dell'Università Cristina Messa sulla legittimità dell'iniziativa. «Che forze politiche provino a impedire e muoversi contro iniziative scientifiche è di una gravità inaudita, una dimostrazione di profonda inciviltà», ha replicato il rettore Tomaso Montanari, a margine del convegno. «L'università - ha premesso introducendo l'incontro - non si schiera politicamente. Ma l'antifascismo non è una posizione politica, è una premessa costituzionale e istituzionale indispensabile e non negoziabile».

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Dalle manifestazioni al vandalismo

Sabato è in programma a Firenze un presidio per le vittime delle foibe, promosso tra gli altri da Casaggì Destra Identitaria e Gioventù nazionale, iniziativa contro la quale la rete Democratica Fiorentina ha scritto a sindaco e questore per dire «no a manifestazioni indette da gruppi neofascisti e neonazisti». A Verona si è accesa la polemica invece per una lezione per le scuole con lo storico Eric Gobetti, autore del libro «E allora le foibe?», le cui parole erano state al centro di una polemica «bresciana» via social anche in occasione del Giorno del ricordo 2021: alla fine, ha ricordato Montanari, «gli è stato proposto che la lezione si trasformasse in un contradditorio con un giornalista». 

Un atto di vandalismo è stato infine denunciato dal sindaco di Udine, Pietro Fontanini. A due giorni dalla cerimonia d'intitolazione di un piazzale a Norma Cossetto, studentessa istriana uccisa e infoibata nell'autunno del 1943 a 23 anni, il palo con l'insegna è stato abbattuto. «Non c'è stato nemmeno il tempo per celebrare la cerimonia, prevista per venerdì, che già la violenza di una certa parte politica si è manifestata», le parole di Fontanini.

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