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Freddo, aria secca e danni ai quadri: aperta un'indagine su Brera

Una quarantina le opere protette d'urgenza a Brera, mentre per due sono iniziate le operazioni di restauro. E il Mibact apre un'indagine
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«È stata una tempesta di freddo perfetta»: così il direttore della Pinacoteca di Brera, James Bradburne, ha commentato quanto avvenuto all'interno del Museo dove, a causa del forte freddo esterno, è venuta a crearsi una situazione anomala in termini di umidità al punto che, per precauzione, si è deciso di coprire («velinare») una quarantina di opere. 

Due opere sono state rimosse per essere portate in laboratorio per le operazioni di fissaggio. Si tratta della tavola di Bramante «Cristo alla colonna» e la tempera su tavola di Lazzaro Bastiani, Storie della vita di San Girolamo. Tra le opere che hanno dovuto essere velinate per precauzione anche la Pala di Brera di Piero della Francesca, una delle opere più importanti della Pinacoteca. 

Nessun problema, invece, per altre opere importanti, dallo Sposalizio della Vergine di Raffaello, Il Bacio di Hayez, dal Cristo morto di Mantegna e La cena in Emmaus di Caravaggio. 

Il Mibact, su richiesta del ministro, Dario Franceschini, ha deciso di avviare un'indagine interna su quanto avvenuto

«Sul Bramante vi è stato un leggerissimo sollevamento, ma niente di irreversibile - ha detto Bradburne -. In 10 anni non avevamo mai avuto un freddo così secco. Situazione eccezionale, non si ripeterà più». 

«Tutta la squadra di Brera è stata prontissima ad intervenire - ha aggiunto -: storici, tecnici e custodi si sono messi in moto per monitorare le opere». 

Già da domani - ha riferito la Pinacoteca di Brera - le velinature saranno progressivamente rimosse da alcune tavole dove sarà constatato il rientro della pellicola pittorica». 

La Pinacoteca ha precisato di non aver riscontrato danni evidenti all'impianto di climatizzazione: «La ditta di manutenzione dell'impianto che tiene sotto controllo la climatizzazione 24 ore su 24 ha già riportato a regime l'umidità relativa delle sale attraverso un monitoraggio costante dei parametri richiesti dagli standard museali».

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