Italia e Estero

Formentini (Lega): «Misure anticrisi e autonomia subito»

Il neoeletto Paolo Formentini della Lega ricomincia dalla politica estera per il secondo mandato da deputato
Il leghista Paolo Formentini ritorna alla Camera per il suo secondo mandato - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il leghista Paolo Formentini ritorna alla Camera per il suo secondo mandato - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Da oggi sarà di nuovo a Roma per le pratiche di inizio legislatura. Il leghista Paolo Formentini ricomincia da dove ha lasciato il primo mandato da deputato: la politica estera. Ma il quadro politico nel centrodestra è cambiato rispetto al 2018.

Torna in Parlamento mentre in queste settimane si è parlato molto del risultato della Lega e del futuro di Salvini. 

Non è stato capito il fatto che la Lega sia stata al Governo nel momento più difficile dalla Seconda guerra Mondiale. Per quanto riguarda Matteo Salvini la Lega intera ha ribadito il suo appoggio e anche a livello bresciano la riunione dei segretari di sezione e degli amministratori ha rinnovato piena fiducia al segretario. Ma voglio essere chiaro io credo che la Lega sia l’unica con un vero radicamento sul territorio e grazie a questo torneremo a salire in termini di voti e di percentuali. 

In questa legislatura vuole continuare ad occuparsi di politica estera?

A differenza del Senato, la Camera non ha ancora ritoccato il numero delle commissioni e/o il numero dei componenti. Decideremo appena sarà possibile. Nella passata legislatura in Commissione esteri abbiamo ottenuto risultati come il fondo per i cristiani perseguitati, o l’istituzione presso la Farnesina dell’inviato speciale per la libertà religiosa. Ci sono state tante altre iniziative e per me è stato un lavoro entusiasmante in cui credo molto.

Quali sono le priorità che deve del prossimo Governo?

Bisogna intervenire da subito per portare avanti la battaglia che ha dato origine alla Lega stessa, ovvero la battaglia per l’autonomia. Poi certo bisogna mettere in campo i provvedimenti sul caro bollette perché non chiudano le nostre imprese e per dare un aiuto concreto alle nostre famiglie. Si devono anche recuperare i decreti sicurezza di Salvini. Un tema di cui si parla molto è la transizione ecologica. Non la avversiamo, ma crediamo che debba essere realizzata con gradualità. Anche perché il rischio è quello di creare un effetto boomerang a favore dell’industria cinese che produce sotto costo e non tenendo conto di alcun parametro ambientale. Non possiamo permetterci di smantellare i nostri comparti industriali in nome di una transizione ecologica sconsiderata.

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