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Elezioni regionali in Lombardia: al voto 8 milioni di cittadini

Oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15 si vota per eleggere presidente e Consiglio regionale: cosa c'è da sapere
REGIONALI, SI VOTA
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Quasi un elettore su dieci sta decidendo chi e se votare in queste ore, fra oggi e domani. E il 3% sceglierà dove piazzare la X sulla scheda al fotofinish, mettendo il naso nella cabina elettorale per queste elezioni regionali della Lombardia.

Citati in coda alle rilevazioni dei sondaggisti per mesi, per gli «indecisi-astensionisti» sono i giorni della scelta. Andare al seggio o restare a casa. E affiora la domanda, pronunciata un po’ in sordina, in questa strana campagna elettorale lampo andata in scena nel bel mezzo dell’inverno: saranno le elezioni regionali meno partecipate di sempre? Possibile, è la risposta dei sondaggisti, che hanno piazzato l’asticella del non-voto sul 35%.

Oggi, dalle 7 alle 23, e domani, dalle 7 alle 15, sono chiamati al voto 8.027.796 cittadini in tutta la Lombardia per scegliere il presidente e i consiglieri regionali che andranno a comporre il governo della Regione per i prossimi cinque anni. Si tratta di un test politico cruciale per i partiti, specie se si considera che in Lombardia sta circa il 26% dei 51 milioni di elettori italiani.

La giornata di ieri ha visto al lavoro la macchina organizzativa, alle prese con l’allestimento dei seggi (sono 1.171 le sezioni bresciane, ciascuna avrà quattro cabine elettorali, di cui una riservata alle persone con disabilità): tutto, a Brescia, è filato liscio, «nessun problema rilevato» sono le parole usate dalla Prefettura.

I candidati consiglieri

I candidati per il Consiglio regionale sono in tutto 1.019 (120 quelli in corsa nel Bresciano): 508 donne e 511 uomini per un totale di 79 posti disponibili in Aula, assegnati sulla base delle circoscrizioni provinciali, vale a dire le dodici province lombarde. Un seggio è riservato al presidente eletto e un altro al «miglior perdente», scranno che sarà quindi sottratto dal numero complessivo di quelli assegnati alla sua coalizione di appartenenza. L’età media dei candidati consiglieri è 51 anni: la più giovane è bresciana e ha 19 anni, il più anziano ne ha 84.

I candidati presidente

A sfidarsi per la presidenza sono quattro candidati (nel 2018 erano sette): il governatore uscente Attilio Fontana, 71 anni, leghista, appoggiato da tutto il centrodestra; Pierfrancesco Majorino, 50 anni, ex assessore alle Politiche abitative del Comune di Milano ed eurodeputato, sostenuto da Pd, sinistra e Movimento 5 stelle; Letizia Moratti, 74 anni, ex vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia nella giunta Fontana, che corre per il Terzo Polo; Mara Ghidorzi, 42 anni per Unione Popolare (la lista che esprime l’alleanza tra Rifondazione comunista, Potere al popolo e Dema).

Per la prima volta nella storia delle elezioni regionali, la parità di genere (obbligatoria tanto nelle candidature espresse dalle liste, quanto nell’eventuale espressione della doppia preferenza da parte dell’elettore) è «garantita» anche nella corsa presidenziale: un unicum. Si vota in un turno unico (niente ballottaggio, quindi) e al candidato presidente che incasserà più voti verrà assegnato un premio di maggioranza che garantirà la governabilità. Per tutti lo spauracchio si chiama «fattore A». Che si preferisca chiamarla affluenza o astensione, il concetto è lo stesso: chi deciderà di non voler decidere rischia di mettere a soqquadro equilibri politici già incerti in partenza. Sia all’interno di coalizioni e alleanze, sia tra avversari.

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