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Disastro ferroviario, il problema alla rotaia segnalato da mesi

È una delle novità emerse dalle indagini: nel registro di manutenzione del mese di novembre ci sarebbe la segnalazione del giunto da riparare
L'incidente ferroviario a Pioltello - Foto Ansa
L'incidente ferroviario a Pioltello - Foto Ansa
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Sarebbero state segnalate mesi prima del disastro ferroviario, probabilmente già dal novembre scorso, le cattive condizioni del giunto della rotaia su cui è deragliato il treno regionale 10452, partito da Cremona e diretto a Milano, all'altezza di Pioltello, nel Milanese, provocando tre morti e quasi cinquanta feriti. 

È uno dei punti, quello di una possibile sottovalutazione del problema, su cui stanno indagando gli investigatori della Polfer, coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, che hanno acquisito agli atti tutti i «registri di manutenzione» di Rete Ferroviaria Italiana degli ultimi mesi. In uno di questi registri, come anticipato dal settimanale Panorama, e in particolare in un registro del mese di novembre, sarebbe stato segnalato dai manutentori di quella tratta il problema al giunto. 

È proprio in quei documenti, infatti, che viene annotato, da quanto si è saputo, quando c'è, ad esempio, un «giunto da rincalzare» o quando c'è la necessità di un intervento «urgente» o «da pianificare». Nel cosiddetto «punto zero», circa un chilometro prima dalla stazione di Pioltello, era stato trovato il giunto in cattivo stato con sotto una «zeppa» di legno per impedire che la rotaia battesse sulla massicciata al passaggio dei treni. Proprio sopra quel giunto quella mattina si staccò un pezzo di rotaia di oltre 20 centimetri e il convoglio deragliò.

Era già emerso che la zeppa-tampone sarebbe stata collocata in quel punto alcuni mesi prima dell'incidente, una tempistica che potrebbe coincidere con la segnalazione nel registro di manutenzione. Gli inquirenti stanno verificando (sono stati sentiti a verbale gli operai manutentori) quando esattamente è stata collocata la tavoletta, perché quel genere di intervento (non previsto dai protocolli di Rfi) non viene indicato nei registri. Nell'inchiesta sono indagate 8 persone, due manager e quattro tecnici di Rfi e due manager di Trenord. 

 

 

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