Italia e Estero

Concordia, l'ultimo viaggio è concluso

La nave naufragata il 13 gennaio 2012 è giunta dopo 10 ore di navigazione nel superbacino di Genova in cui sarà smantellata
  • La Costa Concordia giunta nel super bacino in cui sarà smantellata
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Dopo 10 mesi dal suo arrivo nelle acque liguri dall'isola del Giglio, dove era naufragata (il 13 gennaio 2012, con 32 morti) il relitto della Costa Concordia ha raggiunto la sua ultima destinazione, l'ex Superbacino del porto di Genova dove verrà smantellata. Morirà dunque nella stessa città dove è nata la nave da crociera il cui nome resterà nella storia legata ad una delle più grandi tragedie della marineria italiana. Durante questi mesi in cui è stata ormeggiata al porto di Prà è stata alleggerita di 5.700 tonnellate di materiali per un minor pescaggio necessario per entrare nell'ex Superbacino. «In questi mesi l'abbiamo costantemente monitorata - ha detto il responsabile del servizio per la Capitaneria - sia dal punto di vista della sicurezza, sia dal punto di vista ambientale». Le operazioni di trasferimento sono iniziate ieri pomeriggio: con l'aiuto di sei rimorchiatori coordinati da John Gatti, il giovane capo dei piloti del porto che è salito sul relitto, la nave ha lasciato la banchina di Prà iniziando una faticosa navigazione verso l'imboccatura del porto. Guidata dai rimorchiatori Messico e Genua a prua, stabilizzata da altri sei rimorchiatori, Concordia ha percorso i 700 metri fino all'imboccatura del porto in più di un'ora e mezza. Ha doppiato il faro alle 18 di ieri, momento in cui Gatti ha dato l'ordine di sganciare uno dei rimorchiatori di stabilizzazione per prendere definitivamente il mare aperto.

È stata l'ultima volta che Concordia ha preso il mare, protetta dalla bandiera di San Giorgio che è contemporaneamente simbolo di Genova, simbolo dei Rimorchiatori e del Consorzio che ne cura lo smantellamento. Poi ha viaggiato tutta notte, procedendo a poco più di due nodi all'ora per percorrere le 10 miglia che la separavano dall'ex Superbacino dove è arrivata poco dopo l'alba, in circa 10 ore.

«Quando è stato collegato il primo cavo di sicurezza in banchina ho tirato un sospiro di sollievo perché si sta concludendo un'operazione unica nella storia della marineria». Così il comandante della Capitaneria di Porto di Genova, Vincenzo Melone, scendendo dalla pilotina della Capitaneria che ha accompagnato l'ultimo viaggio del relitto di nave Concordia. «Possiamo dire che questo è il successo del sistema portuale - ha aggiunto il presidente dell'Autorità portuale, Luigi Merlo - si sono coniugate le capacità organizzative della capitaneria con gli eccellenti servizi tecnico-nautici del porto. Posso dire che oggi non solo l'Italia ma anche il mondo ha capito quale tipo di professionalità è necessaria per operazioni come questa».

Ora si apre il tempo dello smantellamento definitivo. «Dalla nave saranno recuperate 55mila tonnellate di acciaio e 2mila tonnellate di rame». Dati resi noti da Ferdinando Garrè, amministratore delegato del Consorzio Ship recycling che sta seguendo le operazioni di ormeggio del relitto di nave Concordia. «Alla seconda fase lavoreranno oltre 250 persone - ha detto Garrè - ma non prima che la nave venga portata nel bacino a secco dove saranno tolti i cassoni di galleggiamento per essere sostituiti con un unico cassone collegato al Ponte zero». L'operazione di smantellamento della nave «è un'operazione complessa - ha detto Garrè - iniziata quando il relitto era ancora nel porto di Voltri Prà dove è stato alleggerito. In tutto potremo recuperare e destinare al riciclo il 100% dell'acciaio e dei metalli e l'80% di tutto quello che era la nave».

 

 

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