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Bruxelles come Parigi, Salah Abdeslam doveva sparare in città

Una parte della cellula jihadista doveva sparare alla gente con i kalashnikov per le strade della città
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I terroristi dell'Isis stavano preparando un attacco multiplo a Bruxelles in stile Parigi. Una parte della cellula jihadista - quella di cui avrebbe dovuto far parte clamorosamente anche Salah Abdeslam - doveva sparare alla gente con i kalashnikov per le strade della città, mentre l'altra si doveva far saltare in aria all'aeroporto e al metrò, come poi è effettivamente avvenuto.

Questa l'ultima ipotesi filtrata dalle indagini in corso sulle stragi di Bruxelles e ritenuta - secondo i media - assai plausibile, anche se non certa, dagli inquirenti. Ieri in serata blitz nel centro della capitale e nei dintorni hanno portato al fermo di sei persone che la procura ha legato all'inchiesta sulle stragi.

 Del gruppo di fuoco di Adbeslam, secondo la ricostruzione, facevano parte anche Mohamed Belkaid e Amine Choukri. Ma prima la sparatoria avvenuta nel covo di Forest - e nel corso della quale la polizia ha ucciso Belkaid - e poi l'arresto di Salah hanno impedito che il piano venisse attuato nella sua interezza.

Lasciando al gruppo dei kamikaze partito dal covo di Schaerbeek il compito di portare a termine la loro missione di morte. L'inchiesta comunque procede senza sosta e riserva ogni giorno novità, alimentando anche le polemiche sull'efficienza dei servizi d'informazione e della polizia belga. Nonostante ciò, il centro di crisi ha deciso di far scendere da 4 a 3 il livello di allerta, il che significa che la minaccia di attacchi terroristici non è più "imminente" anche se resta "grave".

Gli investigatori hanno individuato un secondo uomo, grazie alle telecamere di sorveglianza presenti nelle stazioni della metropolitana, accanto a Khalid El Bakraoui, che è ora ricercato dalla polizia, sempre che non sia già saltato in aria insieme al kamikaze. Il quale era ricercato dall'Interpol, ma non dalla polizia federale belga, fin dal dicembre scorso. E intanto continua la caccia all'uomo con il cappello e la giacca chiara che compare nella foto presa all'aeroporto poco prima della doppia esplosione.

Gli arresti compiuti in serata hanno riguardato tre persone arrestate proprio «davanti alla procura», che si trova in pieno centro di Bruxelles a fianco del palazzo di giustizia, ha detto un portavoce della procura Eric Van Der Sypt. Altre due sono stati fermate sul territorio di Bruxelles e una persone a Jette. Nelle prossime ore si deciderà se formalizzare il provvedimento di arresto.
Perquisizioni sono state effettuate anche a Schaerbeek, il quartiere dove c'era il covo degli attentatori, ma non è stato effettuato alcun fermo.

Ma l'altra ipotesi inquietante emersa nelle ultime ore è che i terroristi stessero progettando un'azione che doveva avere a che fare con l'energia nucleare: una bomba "sporca" oppure un
attacco a una delle molte centrali presenti nel Paese. Uno scenario, quest'ultimo, sul quale la procura federale ha sentito l'esigenza di intervenire affermando, in una nota, di «non poter
confermare» che i fratelli jihadisti El Bakaoui avessero elaborato un simile piano.
 

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