Italia e Estero

Boom di nuovi contratti a tempo indeterminato

Nel primo trimestre 2015 l’occupazione è cresciuta grazie a duecentomila rapporti «stabilizzati»
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Il lavoro dipendente cresce grazie al boom dei contratti a tempo indeterminato reso possibile dagli sgravi contributivi sulle assunzioni stabili fatte nel 2015 e dall’entrata in vigore a marzo del Jobs Act.

I dati diffusi lunedì dall’Inps sui primi tre mesi dell’anno fotografano una situazione molto più rosea di quella descritta dall’Istat soltanto pochi giorni fa e sottolineano come il saldo tra attivazioni e cessazioni complessive nell’anno sia positivo per 319.873 unità, grazie soprattutto alla volata dei rapporti a tempo indeterminato (+203.151). Il premier Matteo Renzi ha affermato che «la strada da percorrere è ancora lunga» ma che «la macchina è ripartita. Dopo cinque anni di crollo costante tornano a crescere gli occupati».

La Cgil, invece, parla di «regalo alle imprese» con lo sgravio contributivo per tutte le assunzioni stabili e non selettivo per la nuova occupazione, mentre la Cisl giudica positivamente i dati e chiede di confermare l’incentivo per il 2016. La Uil ribadisce che per uscire dalla crisi è necessario far ripartire gli investimenti

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