Europa, siamo in ritardo su AI e difesa

Fra le pretese imperialiste di Trump e la nuova app cinese DeepSeek, l’Ue sembra guardare in disparte la battaglia per la leadership
L'app di Gen AI DeepSeek - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
L'app di Gen AI DeepSeek - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Il dibattito sull’assenza di una difesa unica europea tiene banco, complice l’esordio pirotecnico alla presidenza Usa di Trump, che ha ribadito come gli alleati Nato debbano implementare gli investimenti nel settore militare.

Essendo i membri per lo più del Vecchio continente, il monito rinsalda la prospettiva di un capitolo di spesa pari al 5% del Pil nei bilanci nazionali dei Paesi Ue (quota auspicata dalla Polonia, ma pure dal commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius). Necessità dettata dalla contrapposizione per blocchi tra mondo occidentale a altri attori globali, Russia in primis, ma pure Cina.

Il monito più esplicito viene dall’Alto commissario per la politica estera, l’estone Kaja Kallas, secondo cui dobbiamo prepararci alla guerra con la Russia. Con una di quelle coincidenze che forse sono solo manifestazioni speculari dei tempi, la settimana ha visto le Borse tremare per l’exploit di download della nuova app di intelligenza artificiale DeepSeek.

Mentre gli analisti profilano conflitti non più solo «boots on the ground», ma sempre più declinati in chiave cyber, il testa a testa tra colossi dell’Ai americani (ChatGpt di OpenAi) e cinesi (DeepSeek, ma più sotto traccia anche Qwen 2.5 di Alibaba) pone ancora una volta all’angolo l’Europa, sprovvista di una propria piattaforma. L’Ue appare spettatore di una battaglia per la leadership, in un ambito, l’intelligenza artificiale, che ha ormai rilevanza geopolitica non minore di quella della difesa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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