Scuola, settimana corta: la Provincia sonda il terreno

L’idea della Provincia è di risparmiare almeno un milione di euro l’anno, tra bollette e trasporti
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Settimana corta, sì o no? Brescia sta discutendo della proposta della Provincia di ridurre da sei a cinque i giorni di frequenza nelle scuole superiori, che sarebbero così chiuse anche di sabato. La settimana corta è finita «sotto la lente» dei dirigenti scolastici, che ora hanno spazio e modo per dire la loro.
 
L’assessorato all’Istruzione, guidato da Maria Teresa Vivaldini, ha organizzato uno speciale «tour settimana corta», per raccogliere pareri, impressioni, consigli e preoccupazioni dei presidi bresciani.
 
Il Broletto vorrebbe concretizzare il progetto già da settembre. L’idea è di risparmiare almeno un milione di euro l’anno, ripartiti in circa 300mila tra bollette di luce, acqua e riscaldamento e altri 700mila per i trasporti. Fondi che l’assessore ha assicurato verranno reinvestiti soprattutto nel settore dell’edilizia scolastica. Ma non solo, ci sarebbero dei vantaggi anche dal punto di vista ambientale e del traffico.
 
«Dai primi incontri - riferisce l’assessore - è emerso che si tratta di un’operazione fattibilissima. Non verrebbe attuata solo per avere dei risparmi, che in questo momento sono vitali, ma anche per equipararci agli standard europei, visto che ovunque all’estero si va a scuola solo da lunedì a venerdì».

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