Come funziona la consulta provinciale? La voce degli studenti

All’interno delle scuole superiori della provincia ogni anno vengono eletti diversi portavoce degli studenti che formano la consulta provinciale, un organismo di rappresentanza giovanile riconosciuto e definito a livello nazionale dal Dpr 567/96, ma che in pochi conoscono. Abbiamo avuto la possibilità di discutere in merito alle attività della consulta con Gregorio Consolandi, studente del liceo Guido Carli, e presidente della consulta provinciale di Brescia.

Che attività si svolgono in consulta?
Lo scopo generale della consulta è quello di immaginare, creare, promuovere e partecipare ad eventi con l’obiettivo di migliorare la vita scolastica degli studenti della provincia rappresentata. È quindi quell'organismo che porta le istanze degli studenti alle istituzioni, favorendo la cittadinanza attiva e l’educazione civica.
Consolandi ha evidenziato tre tavoli in particolare a cui la consulta bresciana ha partecipato:
- Un tavolo interistituzionale della provincia di brescia contro l’odio e le discriminazioni
- Un altro tavolo interistituzionale dal nome «legalità viva», progetto che si è occupato di raccontare e di avvicinare i giovani alle istituzioni, con il coinvolgimento di prefetti e comandanti locali di Carabinieri, Finanza e altre forze dell’ordine.
- Un tavolo in collaborazione con il comune di Brescia per partecipare ad eventi organizzati per ascoltare la voce dei ragazzi delle scuole superiori e delle università per costituire assieme un’agenda giovani del Comune di Brescia, in grado di racchiudere le priorità promosse dagli studenti per costruire insieme una città sempre più vicina ai giovani.
Inoltre negli anni la consulta provinciale ha permesso ai propri membri di partecipare a diversi progetti che li hanno portati al parlamento europeo di Bruxelles e a partecipare ad una serie di Hackaton in merito a tematiche di sviluppo sostenibile collaborando con importanti realtà come IAIA (International Association for Impact Assessment) e Unicef.
Cos’è il Cnpc e qual è il suo ruolo?
Il Cnpc è il Consiglio Nazionale dei Presidenti di Consulta. Si tiene una volta all’anno e permette ai presidenti delle consulte di tutte le provincie d’Italia di riunirsi e di lavorare assieme. I ragazzi sono divisi in 6 commissioni con relative sottocommissioni, ognuna delle quali lavora su un argomento nello specifico e si occupa di scrivere veri e propri dossier da presentare e proporre al Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Durante questi incontri i partecipanti hanno frequentemente la possibilità di confrontarsi con personalità di spicco del settore: così come nell’edizione di quest’anno dove è stato realizzato un collegamento telematico con il ministro Giuseppe Valditara.
Com'è stata l'esperienza in consulta per te?
Io sono entrato in consulta per puro caso su proposta della segreteria della mia scuola. Sono entrato al secondo anno di liceo, poi l’anno successivo vi ho partecipato come vicepresidente e quest’anno sono diventato presidente. Grazie alle attività della consulta ho potuto svolgere diversi stage e azioni di volontariato in diverse aziende e associazioni.
Ho conosciuto tante realtà istituzionali, imparando ad affacciarmi con realtà provinciali, regionali e nazionali e a relazionarmi con il pubblico. È stato un vero e proprio percorso di crescita personale che mi ha arricchito e mi ha permesso di conoscere persone davvero volenterose e che vorrei ringraziare per il loro grande contributo: la docente referente Barbara Sacchella, il vicepresidente della consulta Alessandro Pezzi, il segretario Andrea Gilberti e l’assistente alla presidenza Sofia Labella
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