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Regione approva la legge sulle Comunità energetiche rinnovabili

Sono soggetti di iniziativa locale che producono, gestiscono e scambiano energia prodotta da fonti green. Sul piatto messi 100 milioni di euro
Il fotovoltaico è una delle principali fonti rinnovabili di energia - © www.giornaledibrescia.it
Il fotovoltaico è una delle principali fonti rinnovabili di energia - © www.giornaledibrescia.it
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La Lombardia compie un importante passo in avanti verso una produzione energetica green. E lo fa attravaerso la strada istituzionale, con il Pirellone che lancia un chiaro messaggio a tutta quanta l’Italia, anche alla luce dell'impennata dei costi energetici che sta attanagliando l'intero Paese.

Il Consiglio regionale ha infatti approvato all’unanimità il progetto di legge sulle «Comunità energetiche rinnovabili».

Cosa sono

Con tale dicitura si intendono soggetti di iniziativa locale che, in autonomia, producono, gestiscono e scambiano energia da fonte rinnovabile fra gli aderenti. La partecipazione alle comunità è aperta ai cittadini, alle imprese e agli enti pubblici, e ha come obiettivo quello di fornire benefici ambientali, economici o sociali alla collettività nelle aree locali in cui opera.

La prima comunità energetica lombarda, inaugurata ufficialmente il 4 febbraio di quest’anno, si chiama Solisca e sorge nel comune di Turano Lodigiano. Realizzata da Sorgenia con la collaborazione del piccolo comune, è in grado di produrre circa 50.000 kWh/anno di energia rinnovabile grazie a due impianti fotovoltaici della potenza complessiva di 45 kW, installati sulle aree coperte del campo sportivo e della palestra.

La comunità si compone di nove famiglie, che saliranno presto a 23, una parrocchia e nove utenze comunali, riuniti nella libera associazione di persone Solisca.

I commenti

«Da uno studio del Politecnico - sottolinea l'assessore regionale all'Ambiente e clima Raffaele Cattaneo -, si stima che in Lombardia possano nascere nei prossimi anni dalle 3milla alle 6mila comunità energetiche e che queste consentiranno di contribuire fino al 30% all’incremento previsto della produzione di fonti rinnovabili. Sono uno strumento concreto che nasce dal basso e che la Regione intende sostenere in linea con il principio di sussidiarietà, favorendo la libera iniziativa dei territori e della società civile».

E a tal proposito l’assessore alla Risorse energetiche massimo Sertori ha annunciato che «sono già state programmate nuove azioni di supporto da attuare nell'immediato futuro. Oltre 100 milioni di euro di fondi comunitari andranno infatti allo sviluppo di infrastrutture e impianti a fonti rinnovabili per le comunità energetiche».

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